ALGHERO – “Il Consiglio comunale di Alghero ha approvato e fatto proprio un progetto redatto da uno studio di progettazione privato inerente la variante del Piano di Assetto Idrogeologico del l’intero territorio di Alghero”. E’ il consigliere Michele Pais a commentare quanto avvenuto nella massima assise cittadina rispetto l’adozione del Pai e l’iter della variante della Bonifica.
“Un’opera gigantesca rispetto alla quale, peraltro, il Consiglio comunale non è stato messo in condizione di analizzare e capire, anche con l’ausilio di consulenti tecnici assolutamente necessario per questo tipo di atti.
Invece in fretta e furia si è preso per oro colato il lavoro (nobile per carità) di un progettista privato e non organico all’apparato pubblico, dal quale però scaturiscono pesanti vincoli urbanistici. Il medesimo progettista ha poi detto che tale opera avrebbe avuto necessità di una specificazione ulteriore riguardo le cd “opere di mitigazione”, cioe’ di un altro incarico naturalmente retribuito, utile a eliminare quei vincoli posti col primo progetto”.
“Poi naturalmente ci saranno da realizzare le opere pubbliche che necessitano di appalti ed incarichi per la progettazione, e via discorrendo. Un “pacchetto” che il Consiglio comunale di Alghero ha “acquistato” a scatola chiusa. Nessuno mette in dubbio le capacità e la buona fede dei professionisti che hanno redatto il progetto ma è evidente che il loro studio non abbia quella “terzietà” e “autorevolezza” di uno proveniente da un organo Statale.
Un tempo questo genere di progettazioni veniva svolto dal Genio Civile dello Stato, cioè da quella “magistratura di ingegneri” organica alla Amministrazione statale. Quella stessa Amministrazione statale che, nel periodo delle bonifiche, ha realizzato in tutta Italia la progettazione e la realizzazione delle opere idrauliche che si pongono come esempio, per accuratezza ed efficacia, per ogni successivo studio che si approcci alla materia. In Sardegna ed ad Alghero ne abbiamo testimonianza proprio nel territorio della “Bonifica”, che evidenzia una efficacissima rete di opere idrauliche che hanno reso fertili e lavorabili oltre 5000 ettari di terreno, prima paludoso.
“È proprio quest’ultimo territorio, che ospita le eccellenze del comparto della produzione agricola, subisce le conseguenze più pesanti dal piano redatto dallo studio privato di ingegneria, senza che sia stato possibile dedurre eccezioni utile ad un suo miglioramento ed alla eliminazione di eventuali inesattezze, che pare vi siano. Un Piano calato dal “basso” elevato a “studio pubblico”. Una imposizione a mio modo di vedere inaccettabile”.
“Per questo difetto di impostazione, stiamo studiando la via più efficace per farlo cassare. Certo è che se questo è il metodo che questa maggioranza intende seguire per l’approvazione del Puc, è evidente che non lo approverà mai. C’è da chiedersi se l’abbandono e la minimizzazione del Genio Civile Statale la sua progressiva trasformazione in Protezione Civile che interviene a disastri avvenuti invece che nella fase della progettazione utile alla prevenzione, appaltata a privati ed esternalizzata, sia una delle cause che porta a questo genere di eventi disastrosi riportati oggi dalle cronache regionali”.
Nella foto Michele Pais
S.I.