ALGHERO – Esattamente dopo un anno si riunisce l’assemblea del Parco di Porto Conte. Per il 29 dicembre è fissata, infatti, la riunione dell’organismo atto, in principio, a discutere, votare e soprattutto monitorare l’andamento dell’importante struttura di riserva terrestre. Ma, negli ultimi tempi, per diversi motivi, a partire dall’assenza di numeri certi da parte della maggioranza, non è stato più riunito tanto da dover “festeggiare” un anno dalla sua ultima convocazione. Un fatto che se fosse accaduto con le altre amministrazioni avrebbe sollevato le proteste di opposizioni, associazioni e cittadini, invece niente. Anche questo è il segno dei tempi, duri, come direbbe Charles Dickens.
Ma, a prescindere da queste considerazioni, restano sul tavolo problemi reali e non di poco conto, come quello del personale. Una vertenza tutt’altro che risolta e connessa proprio all’ultima assemblea ovvero quella di un anno fa quando venne votato l’atto utile per il mantenimento di tutte le professionalità presenti e con l’aggiunta di altre negli anni a seguire. Tale definizione non è ancora arriva e, come sempre in questi casi, deve trovare copertura finanziaria. E dunque vanno fatte delle scelte legate, come sempre in questi casi, anche agli “andamenti politici”. Passaggio non indolore che ha visto, negli scorsi giorni, un direttivo del Parco, dunque il Cda di cui fanno parte (Luigi Cella, presidente, e Salvatore Mulas e Piergiacomo Canu), che non avrebbe prodotto una soluzione condivisa. Sintesi che sarebbe stata rimandata in attesa anche dell’assemblea del 29 in cui sarà portato in votazione il Bilancio dell’Ente.
Certamente, a parte qualche manifestazione, convegni, presentazioni di libri, mostre, certificazioni di aziende e una comunicazione (costata la scorsa primavera in totale quasi 200mila euro), il Parco ancora non ha prodotto quanto atteso da anni in termini di sviluppo e crescita economica. A certificare questa “immobilità” anche la mancata approvazione del Piano del Parco, strumento importante e strategico per tracciare lo sviluppo dell’ente e del territorio del vasto territorio di sua competenza. E ciò non per responsabilità, ad esempio, dell’attuale direttore Mariani che, in ogni caso, viste anche le sue esperienze, è evidente che sta provando a mettere a regime quanto a disposizione. Del resto anche in questo caso, come per quasi tutto l’area comunale, sono attese dalla Politica scelte lungimiranti e azioni che possano sbloccare progettualità connesse ad un territorio potenzialmente straordinariamente ricco.
Nella foto l’ultima assemblea del Parco risalente ad un anno fa (29 dicembre 2016)
S.I.