SASSARI – Le acque reflue di Sassari saranno utilizzate per l’irrigazione grazie alla realizzazione di un by pass sulla rete della diga del Cuga che continuerà però a garantire acqua potabile in una vasta area della Sardegna nord occidentale. L’intervento costerà 3 milioni e 100mila euro e sarà finanziato riprogrammando alcune economie di spesa. L’ha deciso la Giunta su proposta dell’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, dando mandato alla direzione generale dell’assessorato di stipulare una convenzione con il Consorzio di Bonifica della Nurra. Una volta realizzata, l’opera sarà trasferita al Demanio regionale e affidata alla gestione del Sistema Idrico Multisettoriale di competenza dell’Ente Acque della Sardegna. Per l’invaso del Cuga, dopo attenti studi e valutazioni della situazione, si è determinata l’esigenza irrinunciabile di garantire la possibilità di utilizzare l’acqua invasata per l’uso potabile ad Alghero e Sassari, assicurando un adeguato livello di approvvigionamento idrico di una vasta area della Sardegna nord occidentale in caso di siccità. Per potere utilizzare le riserve anche per uso irriguo, con il recupero dei reflui, si è perciò deciso di realizzare il by-pass che consentirà l’immissione delle acque depurate a valle del l’invaso direttamente nella rete irrigua gestita dal Consorzio.
Il programma di recupero delle acque reflue di Sassari per uso irriguo, finanziato con oltre 12 milioni di euro, era inserito nel “Programma nazionale per l’approvvigionamento idrico in agricoltura e per lo sviluppo dell’irrigazione” approvato nel 2002 con delibera Cipe. L’intervento, parte del programma di opere prioritarie per fronteggiare l’emergenza idrica della zona della Nurra, è affidato in delega al Consorzio di Bonifica della Nurra, prevedeva la realizzazione di un acquedotto per convogliare le acque reflue depurate di Sassari dall’impianto di Caniga, sia direttamente nella rete irrigua del Consorzio di bonifica della Nurra attraverso due diramazioni dalla vasca in località Monte Palmas, sia verso l’invaso del Cuga, presupponendo una destinazione del bacino a uso esclusivamente irriguo. Le opere, appaltate nel 2006 e concluse e collaudate nel 2013, sono rimaste bloccate per una serie di ostacoli legati alla modifica del quadro complessivo di riferimento ambientale, normativo, pianificatori e infrastrutturale. In particolare per l’invaso del Cuga, nei diversi Piani stralcio approvati, è stato messo in evidenza il carattere multisettoriale dell’invaso escludendone la destinazione per il solo uso irriguo.