Egas e Abbanona, nuove bocciature

CAGLIARI -“Durante l’esame in aula avevamo denunciato a più riprese che il Consiglio Regionale si apprestava ad approvare una legge sbagliata, irrispettosa dei deliberati dell’Antitrust e di Abbanoa e delle sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia. Ma siamo rimasti inascoltati!” Così i vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde e Alessandra Zedda commentano l’impugnazione del Governo davanti alla Corte Costituzionale della legge su Egas del dicembre del 2017, che prevede il trasferimento della totalità delle quote ai comuni entro il 2020. Impugnazione preceduta dalla solenne bocciatura della legge stessa da parte dell’Antitrust e dell’Anticorruzione per carenza di controllo analogo e per motivi legati a violazione di competenze statali.

“Confortati dai deliberati dell’Antitrust e dell’Anticorruzione, – denunciano Tedde e Zedda- in aula abbiamo con forza sostenuto la tesi che la totalità delle quote azionarie doveva essere immediatamente trasferita ai comuni che devono esercitare il cd. controllo analogo, cioè un controllo pari a quello esercitato sui propri servizi, e debbono avere il potere di nominare gli organi di vertice di Abbanoa. Ma avevamo anche avvisato la maggioranza di centrosinistra, che faceva orecchie da mercante, che l’affidamento diretto della gestione del servizio idrico integrato ad Abbanoa senza passare attraverso un bando pubblico è stato possibile solo perché è stato previsto il servizio “in house providing”. Cioè un servizio svolto da una società in house strettissimamente controllata dai Comuni che gestiscono il servizio, i quali debbono nominare i vertici come se difettasse un rapporto intersoggettivo” Tedde Zedda ricordano che questi principi derivano dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia.

“Oggi -attaccano Tedde e Zedda- il Governo con l’atto di impugnazione e l’Antitrust e l’Anticorruzione nei loro autorevoli pareri ribadiscono che la scelta dell’affidamento c.d. “in house providing”, in deroga al principio dell’evidenza pubblica, può avvenire solo a favore di un soggetto per il quale ricorrano i tre requisiti soggettivi ed oggettivi che, a partire dalla sentenza Teckal, hanno trovato esplicitazione anche nel Nuovo Codice dei contratti pubblici e nel Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica e che si estrinsecano nella titolarità pubblica del capitale sociale del soggetto affidatario (Abbanoa), nello svolgimento dell’attività prevalente in favore dell’Ente affidante (Comuni ed Egas) e nel cd. controllo analogo dell’ente affidante sulla società di gestione affidataria del servizio che spetta ad Egas. Il controllo analogo deve essere riservato ad Egas, che rappresenta i comuni della Sardegna concedenti, senza possibilità per la Regione di influenzarne le decisioni, posto che non è ente concedente, né il soggetto cui cui il servizio idrico viene fornito, né detiene competenze in materia di affidamento e/o gestione di tale servizio.”

Secondo i consiglieri regionali di Forza Italia l’assenza del controllo analogo è il motivo per cui Abbanoa è fuori controllo, adotta pratiche vessatorie nei confronti dei cittadini sardi e approva un bilancio falsato da 700 milioni di crediti inesigibili. “Un altro errore legislativo blu del centro sinistra, che incurante dei nostri suggerimenti continua a ricevere bacchettate dalla Corte dei Conti e dal Governo. E nel frattempo Pigliaru rimane alla finestra -chiudono Tedde e Zedda- incurante dei danni che il centrosinistra sta provocando ai sardi.”

Nella foto gli onorevole di Forza Italia, Marco Tedde e Alessandra Zedda

S.I.