CAGLIARI – “Altro che “agiudu torrau”, questo è “agiudu torrau issegusu”. Così il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde commenta la singolare circolare del 19.02.2019 con cui l’Assessorato dell’igiene, sanità e dell’assistenza sociale ha invitato gli Enti Gestori degli Ambiti Plus e i Comuni della Sardegna ad accogliere tutte le domande REI e REIS ma a dare priorità all’utilizzo delle risorse nazionali del REI, rendendole alternative, in quanto “lo stesso cittadino non può essere destinatario di entrambe le misure”. Secondo Tedde, che in proposito ha depositato una interrogazione urgente per ottenere spiegazioni da Pigliaru, questo atto è assunto in violazione della legge regionale dell’agosto del 2016 istitutiva del Reis (Reddito di inclusione sociale), denominata pomposamente “Agiudu torrau”, ma anche della legge statale di stabilità del 2016 che ha istituito il Sia (Sostegno di inclusione attiva), poi sostituito con il Rei (Reddito di inclusione), quale misura unica nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.
“Il REIS sardo -denuncia Tedde- costituisce una misura complementare e aggiuntiva rispetto alla misura nazionale Rei. Da quest’ultima non possono essere decurtate le misure integrative di sostegno al reddito per le quali è previsto un progetto personalizzato a carico dei comuni o degli ambiti territoriali, come il Reis regionale.” Secondo l’ex sindaco di Alghero il Reis, che prevede l’erogazione di un assegno sociale mensile al ricorrere di determinate condizioni a favore di chi oggi riesce a malapena a sopravvivere, è stato una grande operazione di marketing del centro-sinistra che oggi si avvia a fallire. “Dopo i colpevoli ritardi di molti mesi sembrava fosse riuscito a decollare e oggi lo stop inaspettato ed illegittimo.”
L’ex sindaco sottolinea che questa violazione del quadro normativo disciplinante il reddito di inclusione regionale e nazionale comporterà una decurtazione drastica del contributo economico mensile per una importante fascia di utenza in carico ormai da anni ai servizi, il cui disagio appare cronicizzato. “In una economia debole come quella sarda l’avvio di una deriva di riduzione del sostegno economico alle famiglie assistite rischia di creare un problema sociale oltreché un disagio economico”, evidenzia il consigliere regionale.
“Ci chiediamo dove sia finita la preoccupazione per le 147 mila famiglie sulla soglia della povertà? Ci chiediamo se è questa la considerazione per i 400 mila sardi ai quali è necessario garantire “risorse e prestazioni sufficienti per vivere conformemente alla dignità umana”? Si sta incidendo negativamente su nuclei familiari con minori, donne in stato di gravidanza e soggetti che sono fuori dal mondo del lavoro e che non lo trovano per avere superato i limiti di età. Sulla fascia più debole dei beneficiari potenziali. Questi sono i motivi che ci hanno spinti a depositare una interrogazione urgente. Attendiamo celere risposta da Pigliaru. Ma attendiamo, sopratutto, che questa nefasta circolare venga annullata in tempi brevissimi”, chiude Tedde.
Nella foto l’onorevole Tedde
S.I.