CAGLIARI – È stata approvata dalla Giunta, su richiesta dell’assessore Raffaele Paci, la programmazione per il 2018 dei 5 milioni della legge 7, definita due settimane fa dalla Consulta per la Ricerca scientifica e l’innovazione in un quadro unitario con i 30 milioni Fsc del Patto per la Sardegna e le risorse europee del Fesr. “Si tratta di un ulteriore passo in avanti nell’attuazione del Patto per la Sardegna – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -, che ogni giorno di più dimostra la sua concretezza, dando risposte mirate alle esigenze della Sardegna. E l’investimento sulla ricerca è strategico per lo sviluppo – ha sottolineato -, perché fa crescere tutto il sistema, sia accademico che imprenditoriale, facendo nello stesso tempo crescere i nostri giovani, che sono il nostro futuro.”
Obiettivo condiviso, favorire il collegamento e le sinergie tra imprese, centri di ricerca e Università. “Con la programmazione per il 2018 – sottolinea Paci – portiamo avanti il percorso iniziato nelle annualità precedenti, assicurando complementarietà e sinergia con le altre fonti di finanziamento in materia di ricerca scientifica e innovazione tecnologica nella Regione”. Alla mobilità verso gruppi internazionali dei giovani ricercatori sardi sono destinati 500mila euro, altrettanti al programma Visiting Scientist, che permette invece l’arrivo in Sardegna di scienziati da tutto il mondo e 400mila euro alla premialità per i giovani ricercatori. Dunque un “pacchetto” di misure da 1 milione e 400mila euro che la Giunta investe in programmi di internazionalizzazione con il coinvolgimento delle due Università di Cagliari e Sassari e più in generale del sistema della ricerca. 750mila euro vanno a Università e Cnr per progetti collaborativi; 950mila al potenziamento delle infrastrutture di calcolo del Crs4; 500mila a progetti di ricerca strategici in agricoltura; 100mila al Sardegna Digital Innovation Hub; 900mila euro alla Biblioteca scientifica regionale. Infine, 400mila euro saranno utilizzati per il finanziamento di Sinnova e per la valutazione e gestione dei bandi di ricerca.
Paci sottolinea che, per quanto riguarda le attività finanziate con i fondi Fsc, la fase gestionale per l’attuazione del bando di Ricerca di Base è pienamente avviata, così come sono già operative le procedure per il potenziamento delle infrastrutture della ricerca in Sardegna e la realizzazione dei progetti collaborativi con le imprese. “La continuità che stiamo garantendo oggiad attività trasversali e di servizio per l’intero sistema della ricerca regionale è molto importante, per esempio il supporto alla Biblioteca scientifica, le attività di divulgazione, comunicazione e pubblicazione della ricerca scientifica, il potenziamento delle strutture di calcolo del CRS4. Fondamentali – spiega il vicepresidente della Regione – sono anche il sostegno alla mobilità dei giovani ricercatori e il sistema premiale a loro destinato, anche per aiutare ad alimentare collaborazioni di reciproco interesse, e il supporto al sistema dell’innovazione con il Digital Innovation Hub”.
La Consulta ha il compito di supportare la Regione nell’individuare i fabbisogni principali di ricerca e alta formazione e gli strumenti per attuarli. Ne fanno parte le due Università sarde, Sardegna Ricerche, Infn, sindacati, Fondazione Banco di Sardegna, Enti di ricerca pubblici e privati, Confindustria, Agris e Brotzu. “Stiamo lavorando tutti insieme con l’obiettivo di promuovere l’innovazione tecnologica, che favorisce la competitività delle imprese facendole crescere e mettendole così nella condizione di creare nuova occupazione e dunque sviluppo del territorio”, conclude Paci.
Nella foto l’assessore Paci e il presidente Pigliaru
S.I.