CAGLIARI – Ieri, nel tardo pomeriggio, vertice di maggioranza in Regione. Nonostante il ruolo di “pompiere” del Presidente Pigliaru, restano divisioni e spaccature. In particolare, c’è da segnalare l’assenza del Partito dei Sardi dal vertice con gli alleati. Una decisione non casuale, ma politica e dirimente rispetto a quella che è l’azione del Centrosinistra isolano.
“Pensare molto alla gente e non a questioni elettorali o di poltrone”. E’ il principio che ispira l’agenda dettata dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, per gli ultimi dieci mesi di legislatura. L’occasione è stato il primo vertice di maggioranza dopo la sconfitta elettorale subita dal centrosinistra il 4 marzo. Tre priorità emergono dopo quattro ore di riunione: “comunicare meglio ciò che è stato fatto, intensificare le azioni per stare più vicini a chi soffre attraverso Lavoras e il Reis, far arrivare subito i benefici di riforme importanti”, ha indicato il governatore.
Belle parole che, però, come detto si scontrano con la realtà di una condizione generale di contrarietà e forte malumore rispetto al Governo Regionale palesata anche dal voto del 4 Marzo. Durante il vertice di ieri è stata anche la consigliera del Centro Democratico a chiedere “se esiste ancora una maggioranza”. Ad animare le varie forze anche la modifica alla Legge Elettorale. Cambiamenti che sono, di fatto, naufragati. Possibili dei piccoli interventi. Resta, comunque, la precarietà ad oggi della maggioranza che sostiene Pigliaru vista anche l’assenza, oramai pare definitiva, del Pds coi suoi cinque consiglieri regionali.
Nella foto il gruppo regionale del Pds
S.I.