SASSARI – “C’è tempo solo sino al 20 Aprile per aderire all’azione di classe intentata contro Abbanoa per il risarcimento dei danni subiti a causa dell’erogazione di acqua non potabile nel periodo 2011/2015″. Cosi Giorgio Vargiu presidente di Adiconsum Sardegna riguardo uno dei tanti problemi che stanno affliggendo, da tempo, i sardi. “C’è tempo solo sino, a domani, 20 Aprile per cogliere questa importante opportunità di rivalsa, sia morale che economica, nei confronti del Gestore idrico a causa del disservizio reso. Opportunità riservate soltanto a coloro che aderiranno all’azione di classe promossa da Adiconsum e dal Comitato per l’Acqua in Sardegna e ammessa dal Tribunale di Cagliari con il Decreto n° 227 del 17.11.2017”.
“Chi può aderire: tutti i titolari di utenze idriche domestiche fornite da Abbanoa, ancorchè facenti parte di un condominio con contatore master o non ancora volturata a proprio nome, e i loro conviventi, che nel periodo compreso tra il 2011 e il 2015 abbiano subito la mancata erogazione di acqua potabile e intendano ottenere il risarcimento del danno patito. Come aderire: scaricando la modulistica dal sito www.adiconsumsardegna.it e seguendo le istruzioni per la compilazione e l’inoltro, oppure recandosi in una sede Adinconsum (link: http://www.adiconsumsardegna.it/chi-siamo/) o presso un Punto di Raccolta delle adesioni (link: http://www.adiconsumsardegna.it/wp-content/uploads/2018/04/PUNTI-DI-RACCOLTA_aggiornato-al-13-04-20181.pdf), avendo cura di portare con se la fotocopia di una qualsiasi fattura relativa al periodo 2011/2015 e la fotocopia dei documenti di identità di tutti i richiedenti (titolare dell’utenza e propri conviventi)”.
“Per ottenere cosa: la restituzione della quota parte della quota fissa, la restituzione della quota parte della quota del servizio fognario e di depurazione, il risarcimento del danno patrimoniale rappresentato dal costo dell’acqua potabile nella misura media di necessità giornaliera, il risarcimento del danno non patrimoniale patito in relazione al disagio sofferto. Tutto ciò per ogni giorno di mancata erogazione di acqua potabile. Quantificazione del danno: il Tribunale di Cagliari ha, dunque, già stabilito quali danni debbano essere risarciti ai consumatori per il grave disservizio, ma non ha ancora stabilito la quantificazione del danno patrimoniale e del danno non patrimoniale, per cui sarà necessario attendere i prossimi pronunciamenti dello stesso Tribunale per avere contezza della quantificazione del danno”.
“Tuttavia, fermo restando il principio di precauzione, si potrebbe immaginare che possa essere riconosciuto almeno 1€ di risarcimento complessivo a singola persona per ogni giorno di mancata erogazione di acqua non potabile nel periodo interessato dall’azione di classe 2011/2015. Allegata alla presente si fornisce la mappa del fenomeno dell’acqua non potabile in Sardegna (comuni interessati e giorni di non potabilità) ricostruita con non poche difficoltà da parte di Adiconsum e peraltro ancora incompleta”.
Nella foto l’acqua gialla dai rubinetti
S.I.