ALGHERO – Esplode il problema dei rifiuti. Nonostante l’oggettiva, e non potrebbe essere altrimenti, buona volontà dell’amministrazione Bruno di realizzare un nuovo servizio adeguato e confacente alle necessità di Alghero e soprattutto delle direttive regionali al fine di pagare meno tributi, i problemi oramai sono quasi insormontabili. Però, c’è poco da girarci intorno, il progetto a cura dell’azienda Ciclat-Alghero Ambiente, così come messo a regime, pare essersi arenato per non dire fallito.
Nonostante non sia ancora arrivata l’alta stagione, ma con più presenze nelle varie strutture, ecco che la situazione è divenuta fuori controllo. Inoltre l’aumento delle temperature impedisce di poter trattenere dentro le rispettive attività e abitazioni la spazzatura. “Io abito al centro storico ed essendo un appartamento di normali dimensioni non riesco a farci stare dentro la cucina i mastelli, due li lascio addirittura nell’atrio, ma il problema non è solo questo – spiega una giovane mamma che vive e lavora nella parte vecchia della città – infatti, visto che il ritiro dell’umido è solo due volte a settimana, non possiamo ad esempio tenere il resto del pesce mangiato o altro per più giorni dentro casa, per questo, almeno, dovrebbero aumentare il ritiro”.
Questo è uno dei motivi, oltre che una diffusa, ma non curabile inciviltà, per cui nelle cosi dette “Oasi Ecologiche” viene conferito un numero di rifiuti esagerato e fuori controllo trasformando le stesse in “Oasi inquinanti” e indecenti mini-discariche. Condizione diffusa in tutti questi stalli che si trovano all’ingresso degli agglomerati periferici e delle campagne dove risiedono tante persone. Sant’Anna, Carrabuffas, Sa Londra, Calabona, con i titolari dell’omonimo hotel che denunciano il mancato ritiro di plastica e cartone, tutte investite dal medesimo problema come da immagini inviate ad Algheronews dai cittadini. Per questo urgono delle immediate riflessioni e dunque azioni per evitare il definitivo tracollo. E’ evidente che, vista la complessità del territorio, sarebbe stato meglio “spalmare” su almeno un paio di inverni e altrettante stagioni estive la diffusione del “Porta a porta” e l’eliminazione definitiva dei cassonetti.
Nelle foto le cosi dette “Oasi ecologiche” divenute delle mini-discariche
S.I.