ALGHERO – Negli scorsi giorni, come come annunciato da Algheronews.it, la presidente della terza commissione Monica Pulina ha convocato gli imprenditori del sistema ricettivo per discutere della famigerata “tassa di soggiorno”. Imposta, nonostante i diffusi pareri contrari, voluta dall’amministrazione del Sindaco Bruno e recentemente oggetto pure di un aumento. Nell’aula di via Columbano si sono presentanti i rappresentanti di tutti i rami del comparto, dunque, Stefano Visconti, Massimo Cadeddu, Marco Di Gangi, Minio Fonnesu, Antonello Macciotta, Lorenzo Carboni, Mario Piras, Lelle Coghene e Davide Simula.
Tutti uniti, come non mai, hanno ribadito in generale la non contrarietà alla “tassa di soggiorno”, ma la totale bocciatura rispetto all’applicazione da parte della Giunta Bruno e le scelte che ne sono derivate. Forti critiche per il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati: lotta al sommerso, pulizia, decoro e soprattutto promozione turistica. “Niente di tutto questo è stato fatto, anzi ci troviamo con un città mai vista cosi sporca e con una promozione del territorio quasi totalmente inesistente”, hanno detto gli operatori.
Per l’amministrazione erano presenti gli assessori Lampis, Esposito e Tanchis. Le parole di quest’ultimo, riguardo alcuni introiti ancora non incassati dall’amministrazione, derivanti proprio dagli alergatori, hanno fatto infuriare ulteriormente i privati. “E’ inutile che si voglia sempre colpire chi già paga quando poi ci sono 30.000 posti letto in “nero””, hanno tuonato i privati. Ma l’amministrazione ha ribadito che su queste tematiche ha già intenzione di intevenire destinando ancora più risorse. Promesse che non hanno convinto gli impreditori, tanto che ad un certo punto, dopo che lo scontro si è fatto rovente, stavano per lasciare la commissione.
La presidente Pulina, col vice Piras, ha fatto il possibile per portare avanti i lavori con anche i privati e le minoranze che hanno fatto un plauso alla sua scelta di convocare questa commissione utile ad affrontare un tema che fino ad adesso, è stato detto, “aveva visto l’amministrazione scegliere senza alcuna condivisione e partecipazione”. Insomma il clima della commissione non ha fatto altro che palesare l’attuale crisi politica e la distanza abissale tra il mondo produttivo e l’attuale amministrazione. Condizione ribadita dagli stessi rappresentanti di categoria con parole chiare: “non parteciperemo più ad incontri della Consulta dello sviluppo e tanto meno a commissioni e riunioni organizzate dall’amministrazione”. La rottura tra Sant’Anna e la prima industria del territorio è definitiva.
Nella foto gli imprenditori del turismo nell’aula di via Columbano
S.I.