Bruno story: “sventura per Alghero”

ALGHERO – “Non dovrebbe essere nostro compito, probabilmente, quello di fare chiarezza sulle vicende politiche della maggioranza di governo, ma la generale rassegnazione e le particolari dinamiche che rischiano di far sprofondare ulteriormente Alghero, ci obbligano ad intervenire anche per il rispetto che dobbiamo al nostro elettorato”. Cosi Michele Pais che con un lungo documento fotografa il percorso politico di Mario Bruno degli ultimi anni. Un’immagine a tinte fosche che inquadra in maniera più negativa l’attuale sindaco.

“Non possiamo prescindere dal ricordare, per meglio capire ciò che sta succedendo oggi ad Alghero, che l’odierno Sindaco, già Consigliere regionale e referente locale di Renato Soru, fu il primo difensore dell’atto che ha contribuito a distruggere l’encomia sarda: il famigerato Ppr. Un piano che ha cancellato l’edilizia sarda e con essa migliaia di posti di lavoro. Non pago di aver contribuito ad annientare la nostra economia, Bruno ha dapprima sostenuto e accreditato la candidatura a sindaco di Stefano Lubrano, per poi disarcionarlo violentemente dalla carica con una astuta attività di “boicotaggio” funzionale a creare le condizioni per una sostituzione con se medesimo. E che sia così lo dimostra il fatto che le originarie ragioni, dallo stesso Bruno dichiarate, che gli impedivano di accettare la candidatura a Sindaco “in prima persona” erano fondamentalmente.

“Che per Alghero era più utile la sua permanenza in Regione, la necessità di risolvere, prima di ogni altra candidatura, alcune vicende personali che lo vedevano coinvolto. Tuttavia, una volta preso coscienza dell’impossibilità di riproporre la propria candidatura in Regione (ruolo assai gratificante, in tutti i sensi), nonostante il permanere del secondo motivo ostativo di carattere personale, non ha esitato a scalzare dalla poltrona di sindaco il povero Stefano Lubrano, per prenderne il posto. E gli algheresi, in quel momento, hanno ritenuto, sbagliando, di dargli un’altra volta fiducia, convinti che l’esperienza Lubrano fosse la peggiore esperienza amministrativa che Alghero potesse conoscere, cosi come che le colpe fossero tutte e solo di Lubrano. Lo ritenevamo anche noi come forze di opposizione cadute, insieme a tutti gli algheresi ed al povero Stefano Lubrano, nella fine trappola tesa proprio dall’allora On. Bruno”.

“Nostro malgrado, oggi ci rendiamo conto che questa Amministrazione sia decisamente peggiore rispetto a alla precedente. Lo è nei metodi e nel merito dell’azione amministrativa tutta tesa e sbilanciata sulla propaganda finalizzata ad ottenere il compiacimento cittadino, scollegato tuttavia dalla concretezza delle azioni poste in campo, assolutamente inesistente. Con queste premesse, era evidente che fosse solo questione di tempo che un partito come l’Udc, assolutamente distante dalla cultura politica di Mario Bruno ed incompatibile con quella di alcune forze politiche della sinistra antagonista, parte integrante della eterogenea coalizione di sinostra, prendesse le distanze da un modo così capestro di amministrare, tutto teso ad imporre ed accrescere la figura del Sindaco e di alcuni suoi fidi assessori, e ciò in danno di tutti coloro i quali non fossero all’interno del cosi detto “cerchio magico”.

“Nessuna condivisione dell’azione amministrativa ma una corsa in solitaria salvo poi imporre in consiglio la ratifica di decisioni assunte in assoluta autonomia. Trasparenza, partecipazione, condivisione sono solo bellissimi “slogan” abusati da questa amministrazione, che però mai hanno realmente informato l’azione di governo. Oggi Bruno, confermando la sua astuzia, schernisce gli ex alleati dell’Udc ostentando sicurezza apre le porte di ciò che è rimasto della sua armata Brancaleone al PD, nei confronti della cui classe dirigente locale, a partire dal Segretario cittadino, aveva riservato ogni tipo di considerazione negativa in termini di inadeguatezza ed irrilevanza politica. Tanto da imporre la sua candidatura con uno strappo con quello che era il suo partito di appartenenza per dimostrare la propria forza e autonomia rispetto ad un partito che, probabilmente, non sentiva più come suo, sicuro com’era di poterne fare a meno”.

“Chissà se, ancora una volta, le sue doti di affabulatore riusciranno ad avere la meglio su quello che invece dovrebbe essere epilogo naturale di una azione politica e di una amministrazione cittadina disastrosa. Chissà se riuscirà a far ingoiare al Pd il rospo delle continue umiliazioni subite, e prendersi in carico la responsabilità di tentare di salvare un’esperienza amministrativa fallita, col rischio, concreto ed attuale di farsi trascinare nel destino al quale sembra destinata questa Amministrazione. Ma forse Bruno, più che salvare la propria amministrazione e gli interessi della Città, è proprio questo che vuole, distruggere definitivamente il PD, trascinandolo con lui nel baratro in cui sta lentamente scivolando”.

“Nel frattempo non un solo problema degli algheresi è stato risolto, ma anzi tutti i preesistenti al suo insediamento si sono notevolmente aggravati e se ne sono creati di nuovi: sanità, decoro cittadino, nettezza urbana, occupazione, sviluppo economico, non c’è settore che non abbia visto un sensibile peggioramento in questo anno e mezzo. Oggi, quel cartello elettorale raffazzonato che ha vinto, non esiste più e la ricerca di nuove maggioranze fecondate “in vitro” sarebbe un ulteriore prova dello scarso rispetto che invece si deve ai cittadini elettori, sempre e comunque. Penso che la politica, se vuole acquisire credibilità e ritrovare quei principi etici ai quali dovrebbe informarsi, a questo punto della “parabola bruniana”, debba fare un’unica cosa: restituire la parola ai cittadini algheresi. Ogni giorno che passa in questa condizione è un giorno perso per Alghero e per il suo futuro”.

Nella foto Michele Pais

S.I.