SASSARI – Rischio inquinamento nelle Bocche di Bonificio. Lo scontro tra le due grosse imbarcazioni, negli scorsi giorni, ha riportato l’attenzione su un tema già discusso in passato. Ovvero lo sto al passaggio dei grandi natanti con materiale rischioso a bordo. Per questo il Presidente degli Agenti Marittimi della Sardegna, Gian
Carlo Acciaro, in allegato scrive una lettera aperta inviata al Presidente della Regione Francesco Pigliaru.
Al Presidente della Giunta Regionale, On. Francesco Pigliaru La collisione di due navi al largo del Nord della Corsica, con il conseguente grave danno ambientale che si sta determinando, riporta di estrema attualità l’esigenza di mettere in campo norme e provvedimenti che evitino il ripetersi di tragedie analoghe.
Su questo importante tema, la Regione Sardegna ha il diritto/dovere di fare la sua parte fino in fondo e di promuovere un’azione serrata nei confronti dei Ministeri competenti e di tutte quelle Autorità che governano e disciplinano la navigazione e l’ambiente marino, ne va del futuro dei nostri mari, delle nostre coste e dell’economia indotta che tutto ciò produce.
L’Associazione degli Agenti Raccomandatari Marittimi della Sardegna è impegnata da tempo nel campo della sicurezza nei trasporti per mare e nella tutela ambientale delle nostre acque.
La stessa assemblea annuale di Federagenti, tenutasi a Porto Cervo nei giorni 11 e 12 maggio, ha rilanciato la necessità di tutelare i nostri mari da possibili disastri ambientali, in particolare quelli derivati da incidenti che possano mettere a serio rischio il delicato ecosistema marino delle Bocche di Bonifacio, spazio di mare tra i più sensibili del Mediterraneo.
La nostra sensazione è, comunque, che le Istituzioni di competenza stiano sottovalutando i seri pericoli di danno ambientale che scaturirebbe da un possibile incidente di una nave in transito nello stretto delle Bocche di Bonifacio.
Seppur meritorie e indispensabili, le esercitazioni con simulazioni di incidenti e sversamenti di idrocarburi in mare, l’ultima in ordine di tempo è di un mese fa alla presenza del Ministro Costa, a nostro giudizio non sono affatto sufficienti ad evitare i possibili rischi di incagli e di collisioni a cui sono esposte le motonavi che transitano in quel tratto di mare.
Oggi la sorte ha voluto che lo scontro di un traghetto con una nave Porta-container, sia avvenuto lontano dalle coste Sarde, ma, comunque, sempre in un’ambito di altissimo valore ambientale in quanto sede del Santuario dei cetacei Pelagos, “area naturale marina protetta” istituita fin dal 1991, di cui fa parte anche il tratto delle Bocche di Bonifacio.
La preoccupazione della nostra Associazione, che rafforza quella del Sindaco di La Maddalena, deriva dal fatto che il canale che divide la Sardegna dalla Corsica, è solcato da circa 3.500 navi mercantili l’anno (di cui solo il 36% appartengono alle marinerie Italiane e Francesi) e che moltissime di queste non navigano in perfette condizioni di sicurezza, soprattutto quelle con bandiere appartenenti a paesi che non hanno la nostra stessa sensibilità ambientale.
L’Associazione degli Agenti Raccomandatari Marittimi della Sardegna ritiene che, al fine di garantire la reale tutela di uno spazio acqueo tra i più pregiati al mondo, si debba, quanto prima, creare una sorta di “task force” permanente di uomini e mezzi, organizzazione che comprenda i sistemi di pilotaggio (compresi quelli tecnologici), il servizio rimorchiatori, i Vigili del fuoco, le Autorità Marittime e quant’altro occorra per evitare anche il più lontano pericolo di rischio ambientale sulle Bocche.
Alla luce di quanto esposto, siamo convinti che la Regione Sardegna debba mettere in campo una forte azione rivendicativa nei confronti di enti e istituzioni nazionali ed internazionali, affinché si adottino collegialmente strumenti e provvedimenti normativi che tengano conto soprattutto delle raccomandazioni dell’IMO (International Maritime Organization), che ha dichiarato l’area dello Stretto di Bonifacio e le zone circostanti come “Area marina particolarmente sensibile”, e, pertanto, soggetta all’attivazione del pilotaggio controllato.
Va ricordato, a tal proposito, che sul cosiddetto “pilotaggio controllato” è stata avviata una fase sperimentale, ma che non ha sortito gli effetti sperati: dall’inizio della sperimentazione ad oggi, le richieste di pilotaggio volontario non arrivano ad una ventina.
L’Associazione degli Agenti Raccomandatari Marittimi Le chiede, pertanto, di farsi promotore urgentemente di queste istanze, mettendo ad un tavolo tutti quei soggetti pubblici e privati che hanno potere e ruolo nell’individuare le soluzioni a questo gravoso problema, a partire dai Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, dai rappresentanti della Regione Corsica, oltre a coloro che direttamente o indirettamente possano dare un contributo fattivo al progetto di salvaguardia di quel Paradiso terreste che sono le Bocche di Bonifacio.
Il Presidente Regionale Gian Carlo Acciaro
Nella foto le due navi che si sono scontrate negli scorsi giorni nelle Bocche di Bonifacio creando una vasta macchia di materiale inquinante