Puc Sassari: nuovo centro matrice

SASSARI – Uno studio per predisporre la rivisitazione del cosiddetto “centro matrice proposto” che consentirà di elaborare una nuova disciplina e di portare uno snellimento delle procedure di intervento sugli edifici situati nelle zone B della città. È quanto ha approvato nei giorni scorsi la giunta comunale di Nicola Sanna con la delibera numero 287. L’amministrazione comunale, su proposta dell’assessore alle Politiche urbanistiche Gianni Carbini, ritiene opportuno apportare le necessarie correzioni al Piano urbanistico comunale, così da superare alcuni elementi di incongruità che vengono indicati nella stessa delibera.

Dopo l’entrata in vigore del piano paesaggistico regionale nel 2006 la Regione ha proceduto alla analitica delimitazione cartografica delle zone di tutela integrale e delle fasce di tutela condizionata. A seguito di un confronto con il Comune di Sassari, nel 2007 con determina 1001/2007 la Regione ha individuato il centro matrice e identificato un “Mosaico dei beni paesaggistici e identitari”, comprendente un totale di 200 beni storico, culturali, paesaggistici presenti sul territorio comunale.
A questo elenco, nel momento in cui venne redatto il Puc del 2012, furono aggiunti altri 273 beni presenti sul territorio (centro matrice proposto), e non presenti nel “Mosaico”regionale, per i quali venne disposta analoga delimitazione cartografica, con individuazione delle fasce di tutela integrale e condizionata. Venne così prevista di fatto, per la loro quasi totalità, non una disciplina di natura paesaggistica ma una di tipo urbanistico-edilizia.

E così se per edifici di valenza storica e culturale, ricadenti all’interno del centro matrice, era naturale una forma di tutela e disciplina di intervento a parte, con quelli inseriti nel centro matrice proposto si veniva a creare una situazione più restrittiva. A questa si aggiunge l’“equivoco” generato dal concetto di “centro matrice proposto” introdotto dal Puc, spesso confuso con il perimetro del “centro matrice” definito dal Piano paesaggistico regionale. Infatti il centro matrice copianificato con la Regione rappresenta un bene paesaggistico per cui qualsiasi intervento di modifica richiede l’autorizzazione paesaggistica. Non è così invece per il “centro matrice proposto” la cui «denominazione non costituisce realmente matrice di sviluppo dei centri di antica e prima formazione». Inoltre, si legge ancora nella delibera di giunta «sotto il profilo della disciplina attuativa, il concetto di “centro matrice proposto” incide significativamente sulle modalità di attuazione delle zone B, prevedendo regimi differenziati e del tutto incongruenti tra di loro a seconda che i beni ricadano dentro o fuori di tale perimetro».

Il Comune, attraverso il Settore Pianificazione urbanistica ed Edilizia privata e in collaborazione con l’assessorato regionale Enti locali e Urbanistica e le competenti Soprintendenze, procederà a proporre al consiglio comunale le modifiche necessarie. Sarà attuata una revisione dei beni storico-culturali e paesaggistici nonché dei nuovi beni proposti indicati nel Piano urbanistico comunale. Lo studio, le cui premesse erano state poste in essere dall’assessore Alessio Marras nel precedente incarico, consentirà di revisionare il Puc ed eliminare ogni riferimento cartografico e normativo al “centro matrice proposto”.

Nella foto Piazza d’Italia

S.I.