BOSA – Il potere distruttivo della perturbazione proveniente dal Mediterraneo centrale ha manifestato gli effetti devastanti anche sulla costa bosana e in particolare nell’area portuale. Gravi danneggiamenti, infatti, sono stati constatati alle pavimentazioni, alle banchine, agli arredi portuali e ai muri di contenimento degli edifici presenti. In particolare i massi costituenti la banchina, pesanti decine di chili, sono stati letteralmente scaraventati dal ciglio della banchina direttamente sul muretto di recinzione della struttura dove diverse decine di anni addietro alloggiava il guardiano del faro, radendolo al suolo.
Il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Bosa, Tenente di Vascello Francesco Bernardi, assieme al personale militare dipendente, alle prime luci dell’alba si è trovato davanti uno scenario di devastazione che lo ha condotto a prendere a malincuore un’ardua decisione: interdire l’accesso veicolare e pedonale all’area portuale. Il Comandante ha ben presente cosa significhi sottrarre quell’area al pubblico utilizzo. È per questo che nell’immediatezza dei fatti ha interessato l’ente gestore, la Regione Autonoma Sardegna, affinché ponga in essere urgentemente tutte le azioni dirette a fare in modo che l’area portuale torni ad accogliere turisti, diportisti, sportivi e persone affette da disabilità che in quella stessa area possono trascorrere in tranquillità i propri momenti di diletto. L’auspicio è che l’ente regionale possa dare nel brevissimo termine l’impulso tangibile affinché si possa tutti lavorare in sinergia per restituire quella zona, di particolare pregio paesaggistico, al pubblico godimento, così da permettere che le famiglie, ma anche i cittadini, possano trascorrere momenti di serenità e spensieratezza.
Nella foto la condizione del porto di Bosa
S.I.