ALGHERO – “Sembra un’altra Tav, questa volta tutta sarda. Considerato che non bastano le carte, i progetti e la normativa a sostenere la grande valenza economico-strategica del completamento della strada a 4 corsie tra Alghero e Sassari, con gli ultimi due lotti che, nonostante rispettino tutti i requisiti di compatibilità dal punto di vista ambientale e metodologico, trovano il sostanziale declassamento da parte dei Ministeri all’Ambiente e dei Beni Culturali, saranno tutti i cittadini di Alghero ad esprimersi sulla volontà di portare a compimento l’infrastruttura che oltre a prevedere gli ultimi chilometri mancanti dalla cantoniera di Rudas alla città, include la bretella per l’aeroporto e il lato nord della Circonvallazione. Referendum consultivo che, qualora gli altri territori del nord ovest della Sardegna lo ritenessero opportuno, potrebbe essere esteso a tutti i cittadini della Rete Metropolitana”. Lo sottolinea il sindaco di Alghero, Mario Bruno, all’indomani della riunione della Commissione per la Valutazione d’Impatto Ambientale svoltasi a Roma, in cui si è registrata la volontà dei due Ministeri di completare la strada con due sole corsie, alludendo ad inesistenti norme ostative di carattere paesaggistico.
“E’ chiaro e assodato, come ribadito in ultimo con le rispettive note degli assessorati regionali ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica in data maggio 2018, che l’intervento in oggetto è perfettamente ammissibile rispetto alla disciplina del Ppr, risultando compatibile con la normativa paesaggistica del contesto territoriale di riferimento (leggasi note allegate). Si tratta infatti di un intervento pianificato, programmato e progettato sin dagli anni ’80, autorizzato nel 2003 e 2005, che non può essere qualificato come “nuova strada”, in quanto alla data di entrata in vigore del Ppr la stessa risultava nella sua interezza, compreso il Lotto 1, perfino con positiva conclusione della VIA intervenuta nel 2003. Lotto 4, di collegamento della SS 291 alla SP 42 in direzione dell’aeroporto di Fertilia, che invece costituisce una strada nuova rispetto al progetto oggetto della VIA del 2003, ma ricadente fuori dalla fascia costiera.
“E’ quattro anni che l’Anas corregge e adegua i progetti affinché risultassero il più adeguati e rispondenti alle caratteristiche territoriali di riferimento, meno impattanti possibile e meglio inseriti dal punto di vista paesaggistico – precisa Mario Bruno – proprio adesso che il Cipe si accinge all’approvazione definitiva dell’opera si rischia di gravare pesantemente sulle legittime ambizioni di crescita di un territorio e di una Regione, che da troppo tempo ormai aspettano quegli interventi strutturali indispensabili per l’economia e il turismo. Le strade non si fanno per aria e il consumo di suolo per migliorare la vita delle persone, quando giustificato dai dati di traffico, dalle norme di sicurezza e dal buonsenso, è un interesse pubblico superiore” conclude il sindaco Mario Bruno.
S.I.