ALGHERO – “La programmazione Ryanair per l’estate 2016 è attualmente in vendita. Non abbiamo intenzione di lasciare la Sardegna e non interveniamo su voci e speculazioni”. Poche parole, ma chiare e senza necessità di alcuna interpretazione. Dichiarazioni rilasciata all’agenzia Ansa e riprese da tutti i mezzi di informazione. “Nessuna intenzione di andare via dall’Isola. Una risposta in qualche modo ai rumor di questi giorni che avevano coperto il cielo del futuro low cost sopra Cagliari e Alghero di nuvole grigie”.
E allora, se i vertici Ryanair dicono questo, chi è che ha interesse a continuare a diffondere (forse) inutili allarmi? Questo non è chiaro, certamente, come come avevamo anticipato su Algheronews.it tutti sanno, anche i bambini, che l’attuale momento di programmazione degli slot e vendita conseguente dei voli da parti dei vettori fuori dalla continuità territoriale, dunque è il caso di Ryanair, è legato alla privatizzazione della Sogeaal e dunque alle scelte della Giunta Pigliaru.
Il vettore irlandese, senza più sostegni pubblici (visto il paventato nuovo ricorso dell’UE contro la legge 10, anche se nuove direttive europee permetterebero il sostegno dei collegamenti), dovrà necessariamente verificare quali sono i piani della Regione in relazione ai suoi tre aeroporti e in particolare su quello della Riviera del Corallo dove è in atto un cruciale passaggio di vendita delle quote maggioritarie ai privati. Dunque, nessun allarme, se non la solita paura che la compagnia di Michael O’ Leary lascia lo scalo a fronte di un dato di carico (load factor), da e per Alghero, sempre più inferiore e soprattutto di un indice di fidalizzazione dei viaggiatori sotto lo zero.
Dunque invece di gridare tardivi “al lupo, al lupo” su eventuali tagli dei voli, forse bisognerebbe chiedersi perchè Alghero (e la Sardegna in generale, rispetto alle altre mete del Mediterraneo) è sempre meno attrattiva. Perchè la stagione turistica è sempre più corta e condizioni affinchè il turista ritorni e resti ad Alghero sono sempre meno esistenti. Tutto questo, nonostante l’utile studio dell’Università di Architettura che, già da qualche anno, spiegò come il viaggiatore ritorna solo se ha dei motivi di attrazione, altrimenti addio. Dunque cambia poco il mezzo usato, l’obiettivo è richiamare i turisti, non trattenere i vettori che fanno, giustamente, business. E la Ryanair senza conferma dei fondi e con un traffico irrisorio sulla Sardegna (la nostra Isola 4milioni di turisti, le Baleari, con Ibiza, 40milioni) è ovvio che possa lasciare. Ma tutto, ribadiamo, è legato a doppio filo alle privatizazzione. Iter che sta subendo dei rallentamenti. Nuova deadline per la presentazione delle offerte: 20 dicembre 2015.
Nella foto Michael O’ Leary
S.I.