ALGHERO – Amministrare, da sempre, non è facile. Ancora di più in una realtà come Alghero. D’altra parte nessuno è obbligato a farlo quando si sa benissimo che le questioni da affrontare e se possibile da risolvere sono numerose. Certo quando si annuncia che grazie alle interlocuzioni romane e cagliaritane possono giungere risposte positive, qualcuno, se non tutti, si possono fare delle illusioni. Invece su diversi temi, pure centrali, siamo ancora lontani dalla soluzione. Come, ad esempio, riguardo l’annoso problema delle alghe.
Da tempo, e in particolare Algheronews, evidenzia la necessità che l’area di San Giovanni venga definitivamente ripulita dalle alghe che sono depositate in loco da anni e che oramai rappresentano un muro spesso anche ricettacolo di spazzatura e insalubrità come gli escrementi degli animali e soprattutto la tanta plastica che il mare deposita proprio sulla posidonia fresca che, una volta lasciata nel litorale, perde ogni sua valenza tanto più che i venti e le maree oramai sono mutate per i cambiamenti climatici e in particolare per le infrastrutture realizzate nella Riviera del Corallo.
Stufi di dover abbaiare alla luna, quest’oggi, alcuni balneari, in particolare Giovanni Monti, hanno deciso di mettere in atto una protesta tanto simbolica quanto forte ovvero hanno bloccato i lavori dell’azienda incaricata dall’amministrazione Bruno che sposta le alghe dall’area di stock per rimetterle sull’arenile. Passaggio che per i balneari creerebbe un danno notevole all’ecosistema in quanto si formano delle barriere naturali all’accesso del mare sulla battigia e in questo modo cessa l’apporto di sabbia che alimenta lo stesso arenile.
Ma non solo. Come detto, essendoci diffusa sporcizia lasciata anche sulla posidonia spostata coi mezzi, questa si diffonde in tutta la spiaggia. Inoltre si compie una lavoro che fra pochi mesi dovrà essere realizzato all’inverso ovvero prende le alghe e riportarle verso l’area di stock. L’amministrazione, come spiegato dall’ufficio ambiente, sta compiendo questi interventi per poi avviare la vagliatura nella zona prospiciente il molo di sottoflutto. Ma, c’è poco da fare, come sanno tutti o quasi, questi anni si sta registrando una portata eccezionale di posidonia e perciò si rende indispensabile oltre che non più rinviabile un intervento della Giunta Regionale e pure del Consiglio, e dunque dei rappresentanti del territorio, affinchè, come chiesto più volte dal Centrodestra e in particolare dal consigliere regionale Marco Tedde, venga inquadrato un “caso Alghero” con dei passaggi normativi ben precisi che permettano di portare via da tutta l’area di San Giovanni e pure da altre zone, come Maria Pia, le parte di alghe in eccesso.
Ad oggi questo non è possibile ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, oggi pomeriggio, gli animi nonostante il forte maestrale, si sono molto scaldati e si è reso necessario l’intervento della Guardia Costiera che è stata capace di riportare la calma. Però il problema resta e mancano ancora alcuni passaggi che, probabilmente, come annunciato porteranno i balneari a sporgere un denuncia agli organi preposti in primis al Noe oltre che chiedere, ancora una volta, un intervento e presa di coscienza del problema da parte della politica locale (in primis), regionale e nazionale, “altrimenti, se le cose vanno come pare, all’inizio della prossima stagione, siamo pronti a non aprire neanche un ombrellone e tenere chiusi gli stabilimenti”. Presenti sul posto anche il consigliere comunale della Lega Michele Pais e l’imprenditore rappresentante della Destra Democratica Gianfranco Langella.
Nella foto e video le immagini delle protesta di questo pomeriggio