ALGHERO – Da quando Facebook ha conquistato le nostre vite, la battaglia di Giovanni Monti, balneari e cittadini algheresi, e non, è l’iniziativa che ha raccolto più consensi. Numeri mai visti, registrati sia dai protagonisti che dai media che seguono l’iniziativa, di visualizzazioni, condivisioni, commenti, insomma di tutto l’arcinoto armamentario social che rende un’attività nota oltre ogni confine. Così è accaduto per il traguardo postosi da tante persone sul campo e altre che sostengono tramite web si avere “spiagge pulite” sempre e pure di ridare dignità ad un’area come Maria Pia. Quest’ultima, infatti, non può passare da luogo dove sarebbero dovuti nascere servizi e strutture ricettive a sito di accumulo del materiale raccolto dagli arenili. Dai grandi eventi del Festivalguer alle montagne grige e marroni di pseudo-posidonia, è la rappresentazione di un ossimoro che on può esistere. Ancora di più se pensiamo ai punti di stock a ridosso della pineta (dove il materiale vagliato è accumulato da diversi mesi) o quello per cui è nato tutto il movimento ovvero San Giovanni e in generale tutto il litorale cittadino.
Una battaglia che, oltre i numeri record sui social, ha già raggiunto diversi traguardi: puntare i riflettori locali e regionali sul problema, riunificare la comunità algherese in difesa delle sue eccellenze e soprattutto alzare la voce sulla necessità che le spiagge, e dunque il turismo, devono ritornare ad essere luoghi di massima cura per produrre, oltre tutela ambientale, anche economie, posti di lavoro e offerta di servizi tutto l’anno. Obiettivi non facili che però, visto anche il prossimo passaggio di testimone in seno al Comune, dovranno diventare priorità della nuova amministrazione, oltre che cercare di incidere anche in questi mesi per non vedere compromessa anche la prossima stagione.