ALGHERO – Si allunga sulla prossima tornata elettorale l’ombra contraddittoria dell’astensionismo. Giovani, disoccupati, persone sfiduciate, appartenenti a importanti settori produttivi in grave difficoltà, manifestano sempre più insistentemente la volontà di non partecipare alle scelte politiche che i cittadini sono chiamati ad operare il 24 febbraio e successivamente nel mese di maggio per le elezioni comunali e europee, dando sfogo al loro disagio e ad una contestazione radicale che travolge perfino ogni ambizione di superamento dell’attuale crisi economico sociale, che ha devastato molte persone e molte famiglie.
Tuttavia mai l’autoesclusione ha prodotto risultati positivi, semmai ha acuito quelli negativi consentendo a minoranze organizzate di prevalere nell’agone elettorale e di imporre la loro unilaterale visione politica, senza proporre alcuna forma di cambiamento. Invero la partecipazione alle diverse competizioni elettorali, costituisce nei sistemi democratici, lo strumento più importante per garantire ai cittadini l’intervento nei processi decisionali da cui sono governati ai diversi livelli istituzionali.
Non bisogna mai rinunciare ad essere attivi e liberi nella indicazione degli obiettivi da affidare alla politica e vigilare perché siano concretamente perseguiti; non è possibile delegare ad altri scelte tanto determinanti e ancor meno è possibile abbandonarsi ad un inutile e biasimevole disfattismo. Occorre sempre reagire e partecipare costruttivamente per correggere gli aspetti insoddisfacenti che limitano il pieno sviluppo della nostra società, senza farsi condizionare e limitare nella libertà di giudizio che ogni elettore deve esprimere nel segreto dell’urna. Il diritto di voto rappresenta una conquista inalienabile della persona per affermare i propri valori, alla quale nessuno può rinunciare.
Francesco Marinaro, Alghero Unita