Riviera delle incompiute: Caval Marì

ALGHERO – Sono trascorsi esattamente 10 anni da quando una decina di consiglieri comunali presentarono un ordine del giorno, votato positivamente all’unanimità, in cui si dava l’input per la rinascita del Caval Marì. Primo firmatario l’allora capogruppo dell’Udc Francesco Sasso che, insieme ai colleghi di maggioranza di Centrodestra (sindaco Tedde) Alberto Zanetti, Mauro Giorico, Giancarlo Piras, Antonio Camerada, Adriano Grossi, Antonio Balzani, Angela Lobrano e Andrea Paulesu, predispose il documento finalizzato a realizzare un bando utile a dare nuova vita a quella struttura. Ad oggi, trascorsi due lustri, niente in tale senso è stato fatto, anzi.

Luogo di divertimento, ma non solo. Riportarlo agli antichi fasti, però con un’implementazione dell’offerta che doveva obbligatoriamente comprendere anche la promozione delle eccellenze locali di enogastronomia, artigianato e pure arte. Un luogo polifunzionale, elegante e sul mare, con ristorante, bar e pure sala da ballo, oltre che, come detto, sale destinate all’esposizione dei lavori e prodotti migliori dell’Isola. Insomma un plesso che potesse garantire decoro, intrattenimento e soprattutto lavoro e benessere.

Da potenziale ed eccezionale attrattore turistico a simbolo (uno dei tanti) dell’abbandono, in particolare di quella “Riviera delle incompiute” che palesa troppi emblemi indicati una gestione non certo ottimale della cosa pubblica. Quel prezioso sito, a due passi da tante importanti attività, è da tempo in totale degrado. Delimitato, come al solito, da transenne e nastro bianco e rosso. Non siamo nell’estrema periferia, ma nello straordinario lungomare di Alghero. Sotto gli occhi di tutti che, spesso, smarriti si chiedono: come sia possibile che un immobile del genere sia potuto finire in questo pessimo stato.

Nella foto il Caval Marì

S:I.