Cantieri stradali fermi, è rivolta

CAGLIARI – Rafforza e sostanzia le ragioni della partecipazione degli edili sardi domani alla mobilitazione nazionale a Roma, il quadro sui cantieri stradali emerso oggi nell’incontro tra sindacati a Anas. “Se tutto dovesse restare così come descritto oggi – hanno commentato i segretari regionali Fillea Cgil e Filca Cisl Erika Collu e Giovanni Matta – significherebbe un ulteriore immobilismo per i prossimi tre anni, una situazione insostenibile, sia per la necessità impellente che le opere siano fruibili, sia per i riflessi occupazionali che questo comporterebbe”.

E’ dunque evidente che per uscire da questa grave situazione di stallo occorre assumere il tema come prioritario – è questo anche l’appello alla Giunta regionale che verrà – e fare scelte nette, sulle procedure, per snellirle, sui tempi e sulle diverse criticità che caratterizzano in svariati modi i diversi cantieri interessati. Per fare qualche esempio, i pochi lavori in corso, o sono rallentati dalle procedure farraginose, oppure riguardano opere propedeutiche all’avvio del vero e proprio cantiere, come bonifiche belliche e archeologiche, contenziosi con reti ferroviarie o telefoniche.

Per quanto riguarda gli iter burocratici, sono troppo complessi, le norme cambiano di continuo al punto che dopo un’attesa di anni per una singola autorizzazione si rischia di dover iniziare daccapo perché la legge è cambiata o le competenze sono passate di mano, magari dalla Regione al ministero. E fra i nodi critici, dopo il superamento dei numerosi scogli procedurali, ci sono persino i ritardi sui contratti di affidamento degli stessi appalti, imbrigliati nella complicata macchina amministrativa di Anas.

Per quanto riguarda le opere di cui si è parlato stamattina, i lavori sulla 195 devono essere appaltati di nuovo con due diverse gare, una delle quali entro quest’estate ma solo sul terzo lotto. Al bivio di Villagreca si lavora solo per attività di bonifiche archeologiche. Nei diversi lotti della Sassari Olbia c’è un intoppo dietro l’altro fra subentri di nuove imprese, ritardi sugli affidamenti e contratti con i sub-appalti. E ancora, sulla 131 all’altezza di Tortolì si attende un nuovo parere sulla compatibilità idraulica, a Tertenia quello sulla compatibilità ambientale, mentre nel tratto tra Paulilatino e Cossoine i lavori sono incappati nella rete della fibra ottica ed è stato chiesto l’intervento del prefetto per far rimuovere la linea.

Insomma, ogni cantiere ha le sue specificità, unica caratteristica comune è la lentezza con cui si procede. E non si tratta solo delle opere viarie, perché gli oltre cento cantieri bloccati individuati dai sindacati riguardano anche l’edilizia scolastica e ospedaliera, le bonifiche dei siti minerari, il recupero dei centri storici, la manutenzione delle reti viarie provinciali, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio. Un insieme di opere che contribuirebbe a creare occupazione e sviluppo: l’auspicio è che dopo lo sciopero generale di domani arrivino dal governo risposte certe e, sul fronte regionale, che venga avviato al più presto un confronto con la Giunta per dare nuovo slancio al settore.

S.I.