ALGHERO – Non ci voleva molto ad apprendere che in quei terreni c’è un lungo processo di usucapione. Sono circa 30 anni che il noto ex-commerciante, da tempo pensionato, Bruno Di Napoli utilizza quell’area tra il litorale sabbioso e il viale Burruni. Aria di altissimo pregio naturalistico, ambientale e potenzialmente economico è divenuta una zona di scarico del materiale proveniente dal litorale. Per l’Amministrazione è posidonia, per balneari e altri cittadini si tratta di materiale sabbioso, misto ad alghe vagliate e, purtroppo, anche terriccio e rifiuti vari. Una cosa è certa posizionarlo in un luogo vicino ad attività turistiche come stabilimenti balneari e altro, oltre che l’eventuale atteso riutilizzo dell’anfiteatro di Maria Pia per eventi e spettacoli, è piuttosto assurdo e non adeguato all’immagine di Alghero.
Oltre quest’aspetto, come detto, c’è da registrare la protesta già avanzata più volte e nonostante la veemenza caduta nel vuoto, come se non fosse un fatto grave, di colui che è controparte del Comune nell’iter giudiziario per il riconoscimento, o meno, del definitivo atto di usucapione e dunque di proprietà a Bruno Di Napoli del terreno in cui viene depositato il materiale proveniente dal litorale. Questa mattina abbiamo sentito la voce del pensionato algherese che è stata ascoltata, ancora una volta, anche dal partito dell‘Udc presente sul posto con la consigliera Donatella Marino e gli esponenti Franco Simula e Marisa Castellini.
Nella foto e video Bruno Di Napoli intervistato questa mattina da Algheronews
S.I.