ALGHERO – Nonostante il concerto exploit (in termini di costi visto le decine di migliaia che è costato) di Renzo Arbore, ad Alghero non c’è stato alcun “sold-out”. Anzi sebbene l’artista di Foggia sia uno dei più grandi interpreti della canzone italiana, la Riviera del Corallo ha registrato numero molto esigui con un riempimento di poco oltre della metà dei posti letto a disposizione per il sabato e domenica, mentre totale crollo i giorni prima e pure nella Pasquetta. Ciò a certificare, ancora una volta. che spendere quell’enorme somma per radunare la persone in giro i Piazza Sulis per neanche due ore non è servita per richiamare in città alcun villeggiante in più.
A confermare questa situazione è Stefano Visconti che non nasconde una generale insoddisfazione del settore vista la generale condizione di stallo dovuta all’assenza di adeguate politiche turistiche e dei trasporti. “Inizio di stagione col freno a mano tirato nelle strutture ricettive del Nord Ovest dell’Isola, dove il miraggio della Pasqua si è rivelato, per sua natura, piuttosto evanescente. Vale la pena ricordare che il week end pasquale, dal punto di vista dell’occupazione camere, raramente ha costituito per le strutture ricettive associate alla Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari “peak season”. Infatti, in quel periodo della stagione e vista la natura della festività, i letti in albergo vengono occupati prevalentemente da una tipologia di turista proveniente da mercato interno, da solo insufficiente a saturare la disponibilità totale della ricettività disponibile”.
“L’azione dei Tour Operator tradizionali, abili a creare opportunità di soggiorni anche mediamente lunghi a prezzi per camera contenuti, è andata a beneficio di quelle strutture ricettive che sui quei tipi di contratto puntano ancora. Generalmente, a farlo sono gli alberghi con un numero di camere superiori alle 50 unità, che necessitano pertanto di mediazione per favorire la commercializzazione delle proprie camere”
“Praticare un paragone con l’omologo week end dell’anno precedente – esordisce il Presidente Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari Stefano Visconti – correrebbe il rischio di portarci fuori strada, visto che la Pasqua 2018 cadeva particolarmente bassa. Tuttavia, sarebbe non rispondente alla realtà dei fatti sostenere che i risultati ottenuti al capitolo occupazione letti abbia soddisfatto gli operatori.” Evidentemente, le aspettative che gli albergatori avevano riposto in questo esordio di stagione erano superiori rispetto ai risultati ottenuti a consuntivo.
“La nota positiva –riprende Visconti- è che, rispetto all’occupazione media del mese di aprile, che sta nell’intorno del 45% della capacità totale, nel week end pasquale la media sale intorno al 70%. Di contro, la durata di questo picco occupazionale si riduce ai soli due giorni di sabato e domenica.” Gli hotel che hanno raggiunto occupazioni maggiori, fino all’esaurito (pochissimi, in verità), si sono dovuti appoggiare a clientela mediata da Agenzia di Viaggio o Tour Operator, quindi a gruppi precostituiti che garantiscono forte occupazioni a tariffe competitive. Gli hotel che, di contro, hanno commercializzato in via esclusiva direttamente i propri posti letto, hanno faticato di più a raggiungere occupazioni soddisfacenti.
“A seconda della strategia commerciale utilizzata dalla singola struttura ricettiva, e a seconda della località turistica, i risultatisono stati molto diversi –riferisce il Presidente Visconti- e a volte contradditori. Volendoli mediare, possiamo semplificare dividendo per aree turistiche: ad Alghero, per esempio, i numeri certificano una sostanziale parità tra Pasqua 2018 e Pasqua 2019 in termini di arrivi e soggiorno medio (con un calo generale sulle presenze), mentre su Castelsardo si segnala una perdita di presenze intorno al 15%. A Stintino alcune strutture ricettive non hanno aperto i battenti, cosi come su Valledoria. Per queste destinazioni, siamo ancora in attesa di dati più specifici.”
Il meteo instabile, la difficoltà a raggiungere l’isola a tariffe competitive in aereo dal resto d’Italia, l’eccentricità di aprile rispetto al clou stagionale hanno fatto il resto. “Mettiamo in archivio –conclude il Presidente Visconti- una Pasqua dalla quale ci si attendeva di più, perché il calendario ricco di ponti e ad aprile inoltrato avrebbe potuto favorire un soggiorno medio più lungo e un mix di consumatori del prodotto turistico più eterogeneo. Non è stato cosi, e quindi si consolida la consapevolezza che il periodo pasquale inteso come estensione dello stesso oltre il sabato e la domenica resti per ora una chimera”.
Nella foto Stefano Visconti
S.I.