ALGHERO – Come sempre accade, ogni elezione offre diversi, se non troppi spunti. Questo perchè alla fine a parlare sono i numeri e dunque la verità. e rispetto a quanto narrato in questi mesi, tra piazze reali e virtuali, c’è subito un primo elemento che salta agli occhi: Mario Bruno ha subito una sconfitta pesantissima. 53,1% Mario Conoci, mentre solo 31,93% il sindaco uscente. Inoltre sempre quest’ultimo, rispetto al tanto cianciare, non ha racimolato così tanti più voti rispetto alla coalizione. Solo un misero bottino di 200 preferenze. Dunque “l’effetto Bruno” non c’è stato, anzi. La sconfitta del Centrosinistra probabilmente passa anche per la decisione di riproporre il sindaco uscente. Certo, la controprova nella storia non esiste, ma 20% punti percentuali sono un abisso per chi ha governato 5 anni oltre un Comune dalle potenzialità enormi qual è Alghero.
Per restare nel Centrosinistra è oramai evidente il tramonto del Partito Democratico, mentre, come detto, a trainare questa parte politica sono gli elementi di spicco (in termini di preferenze) dell’area bruniana e in particolare Raimondo Cacciotto. Resiste la Sinistra grazie al fondamentale apporto di Valdo Di Nolfo e Giusy Piccone.
Nell’altro campo resta fondamentale l’apporto di Forza Italia e in particolare del leader regionale Marco Tedde. Gli azzurri sono il primo partito della coalizione. Nonostante il simbolo non sia più trainante come qualche anno fa (per usare un eufemismo), i forzisti catalani ottengono quasi 2.800 preferenze con a capo la ragguardevole cifra di 450 voti ottenuti da Nunzio Camerada. L’apporto di Forza Italia è però da considerare anche in termini organizzativi con una “macchina” che anche questa volta ha dimostrato di poter funzionare e pure correre in situazioni non certo agevoli.
Nel Centrodestra è evidente l’exploit di “Noi con Alghero”. La civica guidata da Maria Grazia Salaris, record woman di preferenze (642), è la vera sorpresa di queste elezioni. Questo a certificare quello che i suoi leader hanno sempre ribadito in campagna elettorale ovvero che oramai l’elemento civico è sempre più dirimente nelle varie scadenze elettorali amministrative. Tradotto: i simboli nazionali, spesso, sono più una zavorra che una spinta. D’altra è evidente che il mix ideale, come accaduto per la coalizione per Conoci, è avere entrambi le caratterizzazioni: civiche e non.
Sempre nell’area politica vincente, c’è da segnalare il buon risultato di Fratelli d’Italia (5,87%) e dei Riformatori Sardi (5,92%), in linea l’Udc (6,39%) e Psd’Az (5,42%) mentre è oggettivo che, rispetto alle previsioni, ci si attendeva qualcosa di più dalla Lega (9,16%), anche se c’è da ricordare che hanno votato diverse migliaia di persone in meno. D’altra parte è oggettivo che, vista l’assenza di partiti che hanno fatto incetta di voti, è grazie all’apporto di tutti, che il Centrodestra Sardista e Civico è potuto ritornare a governare Alghero dopo quasi dieci anni. Ora la speranza degli algheresi è che ritorni pure la Riviera del Corallo di qualche tempo addietro. I presupposti ci sono, vedremo.
Nella foto Mario Conoci e Marco Tedde ieri
S.I.