ALGHERO – “Non accetto questo modo meschino con cui si infamano le persone e si disinforma. Il Giudice di Pace di Alghero chiude non per richiesta del sottoscritto, ma perchè il Ministero ha preso atto dell’impossibilità di gestire il servizio da parte dell’Ente”. Cosi il sindaco Mario Bruno risponde al al documento di Michele Pais riguardo l’ennesimo schiaffo preso da Alghero.
“Rammento al consigliere Pais, che in considerazione della professione che esercita non può fingere di non saperlo, che i tagli operati dal Governo agli uffici del Giudice di Pace hanno ribaltato sugli enti locali ogni onere gestionale, ivi compresa la dotazione di personale non avvezzo, ne specificamente istruito, all’espletamento delle mansioni tipiche di un ufficio giudiziario. Nonostante la disponibilità offerta dal Comune di Alghero, si sono registrate criticità oggettive relative alla delicatezza della funzione giudiziaria ed alle responsabilità che di punto in bianco il personale adibito a quegli uffici si è trovato ad affrontare. Tutte le criticità attraversate nei mesi scorsi sono state, puntualmente, e più volte, comunicate al Consiglio comunale”.
“La struttura ha investito circa 260mila euro l’anno per garantire il regolare funzionamento del servizio (fruibile dai residenti di dieci comuni del circondario, ma finanziato dal solo Alghero), mettendo a disposizione del Giudice di Pace tre dipendenti dal curriculum di tutto rispetto e grande affidabilità, ma nonostante tutto ha dovuto prendere atto del mancato espletamento delle principali funzioni e dell’impossibilità di fornire ulteriore personale. Non c’è perciò nessuno scandalo, nessuna richiesta di chiusura e nessun atteggiamento scorretto. Semmai ho rappresentato al Ministero tutte le iniziative assunte dal Comune di Alghero per garantire il regolare funzionamento del Giudice di Pace nonchè la sussistenza di insanabili criticità gestionali. Chiusura decisa e decretata dal Ministero”.
Nella foto Mario Bruno
S.I.