ALGHERO – C’è un’isola felice, per la musica. Ed è il “Baretto” di Porto Ferro. Da anni, o meglio estati, luogo, dove grazie alla lungimirante gestione di Danilo Cappai, viene programmata una proposta artistica di alto livello e soprattutto non dozzinale e anzi atta ad attrarre sempre più curiosi verso il mondo musicale e non solo. Turisti e indigeni sempre più numerosi, ciò alla luce anche delle esecrabili “guerre ai decibel” e varie “caccia alle streghe” contro la “movida”, che durante le serate programmate o comunque in generale, anche con bambini al seguito, prendono d’assalto il locale.
Tutto ciò, già esistente da tempo, come detto, ha ricevuto un ulteriore linfa vitale grazie alla collaborazione con il team che fa capo a “Vibes & Waves” ovvero, tra gli altri, anche PipeStudio che cura i superbi vide e poi Francesco Melis, dj, organizzatore e promoter, e soprattutto Giuseppe Cappio. Una vita per la musica. Tra i primi in Sardegna a dare valore alla cosi detta “musica alternativa” con la mitica agenzia “Lo specchio di Alice” con cui mise sotto contratto diverse storiche band come gli algheresi Autosuggestion (Virginia Farris, Stefano Idili, Massimiliano Achenza e Carlo Cecconello) oltre che organizzare i primi mini-festival con band come Negazione, Ritmo Tribale, 99 Posse, Diaframma e tanti altri.
Cappio, noto anche per essere stato il deus ex-machina degli Astral Tribe, oltre a fare il dj, produttore è sempre, ancora oggi, una delle menti più lucide e acute del panorama musicale sardo. Tanto da arrivare a comporre una band, Enola Bit, che sono una delle realtà più esaltanti degli ultimi anni e fanno bene sperare per il futuro del settore questo grazie anche alla poliedrica performer e straordinaria voce di Angela Colombino.
A chiusura dell’attuale stagione della programmazione al “Baretto di Porto Ferro” abbiamo intervistato Giuseppe Cappio. Certo un paio di domande e non di più, ma con la promessa di averlo nuovamente protagonista, cosi come altri attori dell’ambito artistico, del format “Racconti di vita e musica” che sarà realizzato anche nei locali. Pure nei momenti di maggiore sconforto legati a proposte di poco valore e ad una generale desertificazione culturale e nello specifico musicale, soprattutto in questo territorio, ci sono, dunque, delle isole felici rappresentante da idee, progetti e soprattutto persone che, tramite la loro esperienza e conoscenza, possono cambiare in meglio le cose.
Nella foto e video intervista Giuseppe Cappio