Turismo, estate nera. Costi alti, crollo italiani

ALGHERO – “Estate nera per il turismo in Sardegna con un calo degli arrivi stimato tra il 20% e il 30% rispetto al 2018 e dovuto soprattutto alle defezioni degli italiani. La stima dei vertici regionali del Sib, il Sindacato italiano balneari è che la presenza dei connazionali, concentrata soprattutto ad agosto, è in forte diminuzione e si attesta sul 30% del totale, mentre il restante 70% di vacanzieri è rappresentato da stranieri – soprattutto inglesi, russi, francesi, americani e cinesi – che, invece, scelgono di programmare le loro ferie nell’Isola tra giugno e settembre”.

Notizia, basata sui dai, diffusa in queste ore da La Stampa. Dunque non un giornaletto e neanche un blog qualsiasi. E ciò, oltre rappresentare la realtà, e anche un ennesimo duro colpo alla prima industria della Sardegna o meglio a quello che lo dovrebbe essere.

“Questa estate volevo andare in Sardegna, costo del traghetto prenotato con largo anticipo ben 700 euro per due persone. C’è una parte di Sardegna dalla quale vogliono proprio tenere lontani i turisti”. Commenti lapidari da parte dei lettori e dunque dai potenziali turisti che rappresentano al meglio quello che è il principale problema ovvero il costo dei trasporti e anche, forse, il paradosso (anche espresso da alcuni porzioni politiche, ma sempre più diffuso visto anche l’impoverimento generale) che alla fine non si voglia una reale crescita del turismo.

La palla è in mano, come sempre, della Regione che si spera affronti in maniera definitiva la questione. Per adesso non si vede la luce in fondo al tunnel e l’Isola resiste, ma visto il suo potenziale (basta pensare alla straordinaria peculiarità del sistema nuragico che in altri luoghi sarebbe stato un attrattore planetario) la condizione è a dir poco critica.

In attesa dei dati ufficiali sulle presenze, la Puglia si gode il primato di “meta turistica preferita dagli italiani per l’estate 2019” attribuitole da Codacons, essendo stata “scelta dal 21% delle famiglie, seguita da Sicilia, Toscana e Liguria”. Dalle famiglie, ciò sottolinea che neanche quel segmento, meno connesso alla cosi detta “movida” preferisce la Sardegna. Ottimo risultato per Liguria e Sicilia. Mentre per quanto riguardo la Puglia oramai stiamo parlando in una regione che registra numeri sempre più vicini alle Baleari grazie ad un offerta a 360° di estrema qualità e attualità.

Altre segnali dell’andamento non positivo della stagione, nello specifico del tipo di turismo, è stato l’assalto ai “supermarket”. Questa estate le grosse catene presenti ad Alghero hanno registrato numeri record con anche alcuni di esse che hanno deciso di tenere aperto addirittura fino alle 22. A questo si collega il ritorno delle case in affitto che, certamente, rappresenta una boccata d’ossigeno per chi le possiede e affitta. D’altra parte basta parlare con qualsiasi gestore di bar e ristoranti è verrà rappresentata una condizione generale di minore spesa da parte dei villeggianti. Dunque, altro che turismo d’élite, l’unica cosa connessa al mondo dei ricconi sono i costi dei trasporti per giungere in Sardegna.

Nella foto il quotidiano nazionale La Stampa

S.I.