ALGHERO – “Nei giorni scorsi noi Riformatori, e non siamo stati certamente noi soli, abbiamo denunciato con forza la chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace in città, attribuendone la piena responsabilità al Sindaco ed alla sua amministrazione. In risposta sono arrivati due interventi ufficiali: uno direttamente del Sindaco ed un’altro a firma della Consigliera Piccone”. Nuovo intervento dei Riformatori Sardi alla alla consigliera della lista del sindaco Bruno in merito all’ennesimo schiaffo ricevuto da Alghero con l’addio al Giudice di Pace.
“Ora, se le giustificazioni di detta soppressione espresse dal Sindaco sono le stesse addotte al Ministero della Giustizia, negli uffici romani staranno ancora ridendo, perché scopriamo che Il Comune di Alghero perde il Giudice di Pace per lo stress dei tre lavoratori addetti, oberati di lavoro e a volte ammalati in contemporanea, costretti a prestare la loro opera in locali difficilmente raggiungibili dai portatori di handicap che, com’è noto, sono assidui frequentatori di quei luoghi di giustizia. Forse forse proprio il gran volume di affari esercitato da quella funzione periferica e ravvicinata di giustizia avrebbe dovuto suggerire, invece di sollecitarne la chiusura, di esperire, al contrario, ogni via utile, per sostenerla e semmai rafforzarla. E d’altra parte, questo lo ricordiamo anche alla Consigliera Piccone, ci si candida alla guida della città pensando, e promettendo ai cittadini, di essere in grado di risolvere loro problemi sociali irrisolti dei quali ci si ritiene capaci di individuare le idonee risorse umane e finanziarie; di essere, insomma, più bravi dei propri predecessori, altrimenti non si vedrebbe ragione di sostituirli”.
“Basta, dunque, dopo diciotto mesi di amministrazione, rinvangare ancora colpe ed eredità pregresse! Si riconoscano le proprie responsabilità: per quest’ultima vicenda che impoverisce Alghero di un servizio essenziale; per la gestione del paventato licenziamento collettivo dei lavoratori dell’InHouse e di altri all’orizzonte, fino alle zone ancora oscure del nuovo appalto della nettezza urbana che intanto ancora non decolla, le indecisioni, le fumosità e gli errori amministrativi sono del tutto evidenti. E che poi la Signora Picone, come consigliera comunale non colga la relazione di specificità tra il fondo di dubbia esigibilità costituito in bilancio comunale e le spese per sostenere il Giudice di Pace, appare sinceramente grave”.
“Ancora più grave è, però, far finta di non capire che quei nove milioni e seicentomila euro “parcheggiati” in quel fondo, possano rivelarsi, nella sostanza, un grosso favore agli evasori mandando in prescrizione un monte di tributi non riscossi. Con buona pace della consigliera Piccone noi Riformatori, anche se siamo fuori dal Consiglio comunale, ed anzi soprattutto per questo, continueremo a tenere forte l’attenzione sull’operato dell’Amministrazione, non come oppositori preconcetti ma neppure come fiancheggiatori complici, perché il dovere primo di una forza politica è, dovunque si sia collocati, niente di più e niente di meno, che essere, sempre e comunque, dalla parte dei cittadini”.
Nella foto Andrea Montis dei Riformatori Sardi
S.I.