SASSARI – I vertici regionali della CNA FITA verranno auditi questa mattina in merito ai disagi causati all’Autotrasporto dall’insostenibile condizione della Motorizzazione Civile in Sardegna. La situazione degli UMC sarà infatti oggetto del sopralluogo che il deputato Nardo Marino, componente della Commissione Trasporti della Camera, di concerto con l’Ing. Marco Pes, referente per il MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti) e Responsabile della Motorizzazione civile della Sardegna, terrà a Sassari nella sede UMC in via Caniga a partire dalle ore 9.
Durante l’audizione l’Unione di Trasporto della CNA Sardegna fornirà l’analisi dei disservizi, delle inefficienze e dei sovraccosti generati all’utenza, che pregiudicano in termini economici e di sicurezza le imprese di Autotrasporto. Al centro della disamina saranno i ritardi nelle immatricolazioni e nei collaudi, che bloccano l’attività delle aziende; i ritardi nelle revisioni ai mezzi pesanti – al momento a 6 mesi – che spostano oltre l’anno il controllo periodico annuale sul mezzo previsto dal Consiglio di Stato con rischi per la sicurezza su strada, inibizione all’attività oltre i confini nazionali, problemi con assicurazioni e organismi di controllo su strada; l’operatività ridotta dei vari Sportelli, bisettimanale o addirittura settimanale, con poche ore di apertura al pubblico e lunghe attese, che si traducono per le aziende in sovraccosti e danni economici.
“Rappresentiamo i disagi e lo stato di agitazione causati da un’Amministrazione sempre meno capace di organizzare e gestire servizi vitali per la categoria, che carica sugli operatori economici rischi e costi da troppo tempo insostenibili”, evidenzia Franco Pinna, presidente regionale e vicepresidente nazionale della CNA FITA, ricordando l’impegno confederale profuso nel tempo: “negli ultimi 5 anni abbiamo sollecitato Ministri, Direzione Centrale e regionale dei Trasporti, Assessori ai Trasporti, Consiglieri regionali e Prefetti, ma la carenza di organico e le inefficienze degli uffici della Motorizzazione Civile in Sardegna crescono. Così come cresce la volontà di fermare i servizi da parte degli operatori più esasperati. Serve un segnale politico ed istituzionale forte e immediato, di discontinuità con le soluzioni costose e d’emergenza ad oggi adottate”.
La CNA FITA analizzerà inoltre il progressivo svuotamento dell’organico degli UMC sardi derivante dal blocco dei concorsi pubblici e dal mancato turn over dei dipendenti in pensione, e il fabbisogno reale di personale per bacini d’utenza e servizi erogati per territorio.
I numeri dell’organico, ai minimi storici in Sardegna, si sono ridotti ulteriormente coi pensionamenti di settembre 2019, ai quali seguiranno ulteriori riduzioni nel biennio 2020-2021. “Un’emorragia inarrestabile che continua senza un Piano nazionale di riorganizzazione dell’impegno dei dipendenti in forze, di trasferimento straordinario di dipendenti UMC o di altre amministrazioni, con gli uffici in costante emergenza”, precisa Valentina Codonesu, responsabile regionale CNA FITA -. “Cagliari lavora con 29 unità, Sassari con 12, Oristano con 11, Nuoro con 6 + i 2 funzionari di cui abbiamo richiesto il rinnovo del comando per altri 6 mesi ad ottobre: sono numeri evidentemente insufficienti a garantire l’operatività piena di tutti gli uffici, alcuni dei quali sappiamo essere a costante rischio paralisi, in particolare Nuoro e Oristano. Arriveranno a fine anno o entro i primi mesi del 2020 nell’isola 7/8 nuove figure tecniche, una dotazione che darà un po’ di respiro ma insufficiente a offrire un servizio complessivo completo. Inoltre rileviamo la necessità non solo di figure tecniche, ma di amministrativi che possano implementare e velocizzare la gestione delle pratiche e l’interazione con l’utenza. Dai nostri approfondimenti – aggiunge Codonesu – risulta che il fabbisogno di personale necessario a garantire un pieno livello di servizio e operatività sia ben superiore a quello in forze: a Cagliari servirebbero dalle 15 alle 20 unità in più, di cui almeno 6-7 tecnici, per un bacino di utenza di circa 800.000 abitanti; a Sassari servirebbero 10-15 unità, di cui almeno 5-6 tecnici, per un bacino di utenza di circa 500.000 abitanti; a Nuoro occorrerebbero 8-10 persone, di cui almeno 4 tecnici, per un bacino di utenza di circa 200.000 abitanti; a Oristano 8-10 persone, di cui almeno 4 tecnici, per un bacino di utenza di circa 150.000 abitanti.”
La soluzione che vada oltre interventi temporanei e di emergenza, è secondo la CNA FITA unpiano straordinario di breve e medio periodo. “E’ necessario e improcrastinabile, per tutti gli uffici sardi, un piano straordinario di organizzazione del personale in forze e di reclutamento di risorse umane in comando da realizzarsi nel breve periodo – evidenziano Pinna e Codonesu -. A questo è necessario affiancare un piano di assunzioni e mobilità adeguati al reale fabbisogno di organico della Sardegna nel medio periodo, che portino le figure tecniche e amministrative necessarie ad assorbire i gravi ritardi accumulati e poi operare a regime, ponendo fine a una situazione esplosiva e inaccettabile per gli autotrasportatori, le agenzie di pratiche auto, le autoscuole e i cittadini”.
Nella foto la Motorizzazione di Sassari
S.I.