ALGHERO – “Confermata l’affidabilità progettuale e tecnologica del nostro depuratore di terza generazione e la qualità delle acque reflue che vengono certificate da anni come migliori delle acque grezze del Cuga.” Così l’ex sindaco di Alghero Marco Tedde, a capo dell’amministrazione di centrodestra che nel 2008 realizzò l’importante impianto, a margine dell’incontro tecnico dei Comitati di Santa Maria La Palma, Sa Segada e Guardia Grande con la Coldiretti, la Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari, Abbanoa e il Comune di Alghero.
“Dall’autorevole tavolo è emersa una verità per troppo tempo inquinata da sterili strumentalizzazioni politiche –sottolinea Tedde-. E cioè che le acque reflue del depuratore algherese possono e debbono essere riutilizzate per l’irrigazione dell’agro, in conformità al progetto della struttura e come prevedono le norme regionali, nazionali e dell’Unione Europea. E, magari, per irrigare i futuri campi da golf e risparmiare preziosa risorsa idrica. Per troppi anni i reflui sono stati dirottati verso il Calich –ricorda Tedde-, con spreco della risorsa idrica e conseguenze cromatiche negative sul bacino impropriamente strumentalizzate e definite “marea gialla”.” Tedde rimarca che l’impianto è dotato di tutti gli elementi tecnologici ed infrastrutturali per l’utilizzo dei reflui depurati per irrigare i campi.
“Ovviamente –evidenzia l’ex sindaco che in questi anni ha difeso a spada tratta la bontà del progetto del sistema depurativo- la precondizione è che il depuratore venga gestito da Abbanoa in modo corretto, cosa che non sempre è accaduta. E a seguire, per potenziare ulteriormente la struttura, occorre che venga realizzato il quarto sedimentatore nell’impianto di depurazione di San Marco, progettato e finanziato con un investimento di 850.000 euro dalla Giunta Tedde nel luglio del 2001, non portato a compimento per la fine anticipata del mandato. ” Tedde non dimentica che alcuni esponenti politici con ruoli amministrativi in questi anni invece di lavorare per un utilizzo corretto e proficuo del depuratore e dei reflui sono rimasti alla finestra, limitandosi a sterili lamentazioni per la cosiddetta “marea gialla”.
“E tentando maldestramente di creare ad arte casi giudiziari prontamente smontati dalla magistratura. “Un modo di amministrare la cosa pubblica –secondo l’ex sindaco- immaturo e lontano dai valori della buona politica. La soluzione era nell’uso del depuratore in conformità al suo progetto –evidenzia Tedde -. L’uovo di colombo. Ma a qualcuno faceva gioco avere la marea gialla. È evidente che la verità scientifica è in grado di spazzare con un colpo di scopa le strumentalizzazioni di certa politica e della stampa contigua –chiude Tedde-”.
Nella foto Marco Tedde e Ferdinando Manconi
S.I.