ROMA – “Prendiamo atto con soddisfazione di questa prima apertura, ora la battaglia continua affinché si passi dalle parole ai fatti”. Così Ugo Cappellacci deputato e coordinatore della Sardegna, dopo l’approvazione del suo ordine del giorno per la zona franca integrale da parte del Governo, durante il dibattito sul DL fiscale alla Camera dei deputati. Il documento richiamava i passaggi effettuati dalla Regione insieme ai movimenti per la zona franca proprio durante la presidenza Cappellacci e chiedeva al Governo di dare seguito alla proposta che prevedeva il riconoscimento della zona franca integrale della Sardegna.
“Il 6 novembre 2013 – ricorda Cappellacci-, il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge nazionale”, condivisa con i movimenti per la zona franca e supportata da numerosi sindaci, recante la “Istituzione di un regime di zona franca fiscale e doganale integrale nel territorio della Regione autonoma della Sardegna”. Contestualmente chiedemmo anche il pronunciamento dello Stato centrale davanti all’Unione Europea per il riconoscimento della zona franca integrale della Sardegna. “La nostra isola – spiega il forzista, che nel 2018, appena eletto deputato, aveva ripresentato alla Camera la stessa proposta di legge approvata durante la sua presidenza alla Regione- soffre gli effetti del divario derivante dalla sua condizione geografica, che si traduce in uno svantaggio permanente”.
“Tra tutti, la leva fiscale è lo strumento che più rapidamente può contribuire a rilanciare la nostra economia per misurarci a parità di condizioni con altre regioni italiane ed europee. Questa soluzione trasformerebbe un limite nella nostra forza perché, essendo al centro del Mediterraneo, la Sardegna può diventare la piattaforma strategica di chi investe in questa area del mondo”. Ora andremo avanti affinché si dia un giusto riconoscimento ad un popolo orgoglioso – ha concluso Cappellacci- che non chiede assistenzialismo, ma vuole solo camminare con le proprie gambe e costruire con la sua operosità riconquistare il proprio presente e restituire un futuro alle nuove generazioni”.