ALGHERO – Oramai il triangolo Alghero, Sassari, Porto Torres, un tempo noto per altre nobili motivazioni legate a turismo, chimica e università, oggi è totalmente in declino. I sindaci Bruno, Wheeler e Sanna paiono lontani anni luce dai luoghi decisionali regionali e ancora di più nazionali. Ed è cosi che si incappa nel nuovo “sgarbo istituzionale” nei confronti di questo territorio.
«E’ un peccato che nel confronto che si terrà il 18 dicembre a Cagliari, promosso dalla Regione autonoma della Sardegna, manchino relatori con punti di vista eccentrici rispetto al solo capoluogo regionale». Lo dice il sindaco di Sassari Nicola Sanna appena avuta notizia dell’incontro che si svolgerà venerdì prossimo a Cagliari, nella sala anfiteatro di via Roma, e dal titolo “Il ruolo delle città nella pianificazione strategica per lo sviluppo dei territori”. L’incontro è promosso dall’assessorato regionale degli Enti locali, finanza e urbanistica. «Stupisce – riprende – che città come Sassari e altri centri dell’area vasta che hanno elaborato un piano strategico comunale e uno intercomunale, finanziato a suo tempo dalla stessa Regione, e stanno praticando da anni la governance locale multi-livello, siano escluse dal poter contribuire alle tesi che vedono nell’autodeterminazione dello sviluppo locale un modello efficace e tra l’altro sostenuto dai documenti di programmazione della Unione europea.
«Spiace constatare – afferma ancora Nicola Sanna – che anche nel promuovere dibattiti di interesse regionale gli assessorati degli Enti locali e della Riforma della regione, quando parlano di città, non riescano a vedere oltre i confini del capoluogo di regione. Saranno forse affetti da “cagliaricentrite”?Siamo, a dir poco, allo sgarbo istituzionale! E lo dice uno che è presidente della consulta nazionale Anci delle città strategiche che si sono dotate di piano strategico comunale», conclude il sindaco di Sassari Inutile, oramai, abbaiare alla luna. Putroppo oramai è più che evidente che quest’area della Sardegna, vista evidentemente anche la sua poca forza politica dei sindaci e con degli eletti in seno alla maggioranza di centrosinistra del consiglio regionale che paiono essere supini a Pigliaru, sia totatalmente fuori dai giochi, di potere.
Nella foto un recente incontro tra i sindaci delle tre città
S.I.