ALGHERO – L’informazione di prossimità ai tempi del coronavirus corre su un doppio binario: quello delle tv locali che stanno registrando un vero boom di ascolti, e quello delle testate online che, nonostante accessi in crescita, pagano le conseguenze economiche di un’emergenza sanitaria che ha fermato il mercato della pubblicità.
Tra le emittenti brilla Videolina, la televisione del gruppo Unione Sarda che a marzo, rispetto allo stesso mese del 2019, ha incrementato di 6003 gli ascolti medi e di 184.147 i contatti netti. Meglio ha fatto solo la veneta Antenna 3 Nord Est (10.661 ascolti medi e 352.766 netti). Al terzo posto c’è la ligure Primo Canale, al quarto Telenorba, al quinto Rete Veneta, al sesto la campana Canale 21, al settimo la pugliese Telerama, all’ottavo Tva Vicenza, nona Bergamo tv, al centro dell’area rossa lombarda, e al decimo un’altra veneta, Telechiara.
I siti di notizie sul web non se la passano altrettanto bene. Tanto che il gigante Google ha predisposto uno strumento per sostenere quanti fanno informazione digitale per le loro piccole comunità. Il fondo è aperto a organizzazioni giornalistiche locali di piccole e medie dimensioni con una presenza digitale e una dimensione della redazione compresa tra 2 e 100 giornalisti, e le domande possono essere presentate a partire da mercoledì 15 aprile fino al prossimo 29 aprile, attraverso la piattaforma all’indirizzo:
https://newsinitiative.withgoogle.com/journalism-emergency-relieff-fund
“Le testate digitali assicurano i contenuti di qualità della Rete, come organi di informazione veicolano notizie certificate, ecco perché nel mare magnum della comunicazione on line fanno la differenza, quindi ben vengano iniziative di sostegno come questa”, sostiene Susi Ronchi, presidente del Corecom Sardegna (Comitato regionale per le comunicazioni). Quanto alle performance delle tv, “il 91 percento dei sardi attinge alle notizie degli organi regionali, ma appena è scattata l’emergenza coronavirus sono stati registrati incrementi negli ascolti nel mese di marzo che vanno dal 30 al 50 percento, un vero boom“.
Da parte sua, ricorda Ronchi, “il Corecom è sceso in campo fin dall’inizio adottare misure economiche straordinarie a sostegno del sistema dell’informazione regionale che rappresenta una vera e propria attività produttiva di informazioni e valori culturali, ma che, attualmente, deve affrontare un crollo di circa il 50 percento nella raccolta della pubblicità”.
Per questi motivi è atteso un urgente intervento della Regione al fine di evitare la chiusura di diverse fonti informative locali che da tempo offrono un prezioso servizio. Da qualche giorno sono allo studio degli assessorati competenti isolani (Lavoro e Cultura) alcune proposte che dirigenti e giunta andranno a valutare, si spera, a breve per attivare subito dei sostegni economici.