ALGHERO – Pubblica o privata, cambia poco. O meglio, sarebbe cambiato tanto se fossero state fatte delle scelte operative, anche di “lungo periodo”. Invece, ad oggi, Maria Pia è sempre più un’area di estremo valore economico e sociale, ma in totale abbandono. Addirittura, da anni, è stata scelta come deposito per la posidonia. Sembra, anche in questo caso, che manchi una visione dello sviluppo di questa città, mentre altre località hanno oramai bene individuato come e dove crescere e, dunque, creare occasioni di investimenti. Si dirà, occorre il Puc. E’ anche vero, ma intanto delle iniziative su quei terreni potrebbero già attuarsi, senza ulteriori rimandi.
A parte un paio di iniziative imprenditoriali, la condizione di quel limbo di terra, dalle immense potenzialità, è lasciato all’incuria. L’area esterna del Palazzo dei Congressi, come detto più di una volta, poteva e può ancora divenire luogo (all’aperto) per manifestazioni. Oltre l’Anfiteatro ci sono anche notevoli spazi (tra l’altro già riqualificati dall’amministrazione Bruno e poi non utilizzati) come la porzione tra il retro del Palacongressi e il litorale: non è altro che una preziosa area verde e dunque potenziale parco in riva al mare dove poter realizzare nuovi servizi e arredi.
Luoghi che ci invidiamo tutti e che invece non si riesce, ancora, a mettere a reddito. Dopo le bocciature (spesso pregiudiziali) di eventuali interventi alberghieri, si è passati almeno a ipotizzare a qualche struttura ricettiva con servizi annessi. Poi nulla. Questi mesi, connessi alla grave crisi causata dalla pandemia, viste anche le recenti sentenze del Tribunale che rimettono al centro il Comune di Alghero, devono essere anche un’occasione per rilanciare luoghi e aree che possono creare posti di lavoro e dunque salvare questo territorio dal baratro. E’ l’ora delle scelte, compatibilmente con gli impegni per debellare il virus, l’Amministrazione deve programmare delle linee di sviluppo riguardanti la messa a regime di tutto il territorio.