ALGHERO – La recente intervista rilasciata dal Consigliere regionale Antonello Peru, avendo coinvolto la situazione dei presidi ospedalieri del Comune di Alghero, rende necessario un intervento del comitato Uniti contro la chiusura dell’ospedale marino. Nelle dichiarazioni da lui rilasciate alla stampa si legge della necessità di superare l’attuale situazione delle due principali strutture sanitarie del territorio, attraverso l’edificazione di un nuovo ospedale. Il consigliere Peru continua avanzando la proposta di un project financing che veda la cessione delle cubature dello stabile dell’Ospedale Marino all’eventuale aggiudicatario della gara d’appalto per la nuova struttura. Bene, analizzando nel dettaglio la questione, già da tempo questo comitato sosteneva la necessità di una nuova e adeguata struttura ospedaliera mono padiglione in grado di ospitare l’interezza dei servizi ospedalieri ora collocati nelle due strutture esistenti. Questa rappresenta l’unica concreta soluzione per superare l’attuale impasse, dotando Alghero sia di un effettivo nosocomio di primo livello che l’intero territorio del nord ovest della Sardegna di un presidio in grado di assicurare un servizio pubblico all’avanguardia. Tuttavia ragionando pragmaticamente questa risulta inevitabilmente una soluzione a lungo termine che contrasta con un’attuale logica depressiva dei servizi sanitari offerti al territorio. Oltre ad annunci propagandistici, a metà tra il comico e il grottesco, conditi da passerelle e foto ricordo, dalla politica regionale poco o niente è stato azionato in favore della sanità algherese. Il divario tra il promesso e il mantenuto è assolutamente evidente. Al di là della questione della semi intensiva del presidio del Civile, per la quale erano stati fatti chiari comunicati, seguiti da atti ufficiali ancora aleatori e risalenti solo alla fine del mese di aprile, resta inalterata la stasi del presidio del Marino, mortificato nella sua funzione di centro di chirurgia ortopedica elettiva ben prima della crisi sanitaria del Covid-19. Voglia il consigliere Peru far suo questo punto di vista, poiché senza ostacolare questa necrosi del tessuto sanitario locale si rischia di non vedere alcun nuovo ospedale, ma di assistere al ridimensionamento di quelli esistenti. Per quanto concerne la questione della cessione di cubatura prospettata, questa merita un approfondimento nella sua fattibilità, ma soprattutto nella sua convenienza per il pubblico, stante la sfortunata storia di alcuni project financing. Se un nuovo ospedale deve sorgere ad Alghero, questo deve vedere la piena efficienza dei servizi esistenti sino alla sua reale operatività. Non possiamo accettare l’attuale situazione dei due presidi ospedalieri, specie quella del Marino, che rappresenta un’effettiva compromissione delle capacità dei nosocomi algheresi. Questa per noi rappresenta una conditio sine qua non che chiediamo di considerare anche al Consigliere Peru, senza polemica ma come esortazione. I mali della sanità del nostro territorio si originano dalle scelte cagliaritane, che non risentono dell’alternanza politica.
Dott. Spano Giovanni Baldassarre, comitato Uniti contro la chiusura dell’Ospedale Marino.