ALGHERO – E’ il Corriere della Sera on-line, pochi minuti fa, ad anticipare quelle che saranno le attese linee guida dell’Inail utili a poter far riaprire bar e ristoranti. Indicazioni che, però, ancora una volta, non tengono adeguatamente conto degli ampi spazi all’aperto che possono usare i vari comuni e ancora di più quelli costieri, come ad esempio Alghero. Come emerge dalle prime anticipazioni si tratta, spesso, di norme piuttosto interpretative e che ruotano sempre sui medesimi due principi legati al buon senso delle persone: evitare assembramenti e mantenere delle distanze minime tra persone (a parte parenti, affetti stabili e frequentazioni non saltuarie)
“Quattro metri quadrati per ogni cliente e 2 metri tra un tavolo e l’altro. È la regola aurea, sono i numeri attorno ai quali ruota la ripartenza di bar e ristoranti nella «fase 2». Lo hanno stabilito i tecnici dell’Inail e gli scienziati dell’Istituto superiore di sanità che hanno varato le linee guida per la riapertura dei pubblici esercizi“
Per capire quante persone alla volta potranno entrare in un locale bisognerà dividere per 4 i metri quadrati della superficie complessiva aperta al pubblico, «fatto salvo la possibilità di adozioni di misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie» E ancora “A pagina 6, al capitolo «Misure organizzative, di prevenzione e protezione» sono elencati i principi fondamentali e si spiega come «la questione del distanziamento sociale assume un aspetto di grande complessità», perché ovviamente non è possibile stare a tavola con la mascherina“.
Allora diventa indispensabile prevedere «il ricambio di aria naturale e la ventilazione dei locali», norma molto importante anche per i servizi igienici. Privilegiare l’uso di spazi all’aperto rispetto ai locali chiusi. E rivedere la divisione degli spazi. È il punto più controverso, che ha suscitato la rivolta dei ristoratori e forti polemiche politiche da parte dei governatori. Le indicazione dei tecnici prevedono la revisione dei locali «con una rimodulazione dei tavoli e dei posti a sedere, garantendo il distanziamento dei tavoli non inferiore a 2 metri».
“Lo spazio di sicurezza tra un cliente e l’altro non è stata fissato, ma il Comitato tecnico scientifico parla di «una distanza in grado di evitare la trasmissione di droplets». Quanto alle sedie, dovranno essere disposte «in maniera da garantire un distanziamento tra i clienti adeguato», anche perché – altra novità – non è possibile per i gestori controllare se i clienti siano parenti o conviventi“, altro passaggio nebuloso che dunque lascia ampia arbitrarietà ai titolari delle attività.
“Il servizio a buffet non sarà possibile, i menu cartacei spariranno e i piatti del giorno saranno scritti su lavagne o su fogli monouso. E le mascherine? I clienti dovranno indossarle in fila, alla cassa o quando si muoveranno per andare al bagno. Al momento del conto sarà opportuno «privilegiare i pagamenti elettronici con contactless» e le casse, ove possibile, saranno potette da una barriera in plexiglass”.