ALGHERO – Riaprono porti e aeroporti, per adesso con le tratte in continuità. Una scelta, anche questa, come quasi tutte in questo periodo pandemico da parte dei governanti (non tutti per fortuna) molto prudenziale. Qualcosa, però, si rimette in moto. Almeno coloro che hanno il certificato di residenza nell’Isola si possono muovere. Il presidente Solinas parla di “stagione di transizione“. Ed è cosi, senza dubbio. Ma la verità è che se non si affronta una volta per tutte il tema dei trasporti definendo dei costi di accesso per la Sardegna più contenuti o anche bassi, sarà sempre più difficile attrarre nuovi flussi turistici e soprattutto allungare la stagione.
Riuscire a convogliare nell’Isola villeggianti per più mesi è l’obiettivo agognato da diversi lustri, ma adesso diventa un obbligo di sopravvivenza. Non c’è più scelta: per poter evitare un tracollo dell’economia isolana bisogna andare oltre i canonici tre/quattro mesi. Il turismo, o meglio “i turismi” sono tutto ovvero enogastronomia, cultura, eventi, svago, sport, tradizione, etc. Per fare questo, però, è indispensabile imporre alle compagnie, tramite immissione anche di denari pubblici (tramite le società di gestione in regime di promozione e marketing), dei biglietti aerei e navali realmente “low-cost” per tutti, residenti e turisti.
S.I.