ALGHERO – E botta e risposta ad Alghero sulla piscina comunale. Anni e anni di annunci ma la città ancora non ha disponibile ne’ la vecchia ne’ la nuova. Oggi c’e’ stata la denuncia dei consiglieri Sartore ed Esposito e la replica dell’Amministrazione.
La replica da Porta Terra. onostante c’è chi tifa per i disastri ad Alghero per puro interesse di parte, l’impegno per risolvere gli enormi problemi ereditati per la realizzazione della piscina comunale proseguono. Agli allarmi lanciati dai consiglieri Sartore e Esposito si risponde con il semplice fatto che le opere della piscina comunale sono rimaste sospese per oltre tre mesi, come per tutto il Paese, a causa del Coronavirus. A meno di smentite, non risulta che i lavori pubblici possano essere svolti in modalità smart working. L’impresa campana alla quale l’Amministrazione Bruno ha affidato i lavori nel lontano 2017 con la promessa di consegna prevista un anno dopo, nel 2018, ha potuto prendere l’aereo per Alghero solo ieri, dopo la riapertura tra dei flussi tra le Regioni e dopo aver verificato che è impossibile impastare il calcestruzzo in videoconferenza. Detto questo, l’Amministrazione sta lavorando per superare le difficoltà oggettive lasciate ancora in sospeso nel 2018, quando si sarebbero dovuti ultimare i lavori, e nel 2019, quando ancora sotto l’Amministrazione di Sartore e Esposito i lavori erano poco più che uno scavo e molto lontani dalla conclusione. L’Assessore ai lavori pubblici Antonello Peru sta comunque lavorando con gli uffici in maniera celere affinché il record del cantiere fantasma resti saldamente nella bacheca della passata Amministrazione, e già dai questi giorni sta lavorando perché i problemi vengano risolti. Restano da realizzare il tunnel di collegamento tra piscina e spogliatoi, la pavimentazione della vasca e delle superfici di accesso, gli arredi. Le difficoltà che ogni giorno emergono dalla realizzazione dell’opera pubblica si stanno affrontando con tutto l’impegno possibile e soprattutto nel rispetto delle norme rigorose previste dal codice degli appalti che non prevedono soluzioni di fantasia.