SASSARI – “Leggo con non poco stupore che c’è chi nel Nord Sardegna vorrebbe rimanere Rete Metropolitana e non andare verso l’istituzione della Città Metropolitana di Sassari. E sulla stessa lunghezza d’onda c’è anche un consigliere regionale nuorese del Pd, Roberto Deriu, che parla di una scelta dannosa.
Ho realmente difficoltà a capire in che modo si perderebbe un’occasione di sviluppo e si subirebbe un danno se come Città Metropolitana si rientrasse, ad esempio, in programmi operativi come il PON METRO che ha complessivamente a livello nazionale una dotazione finanziaria pari a quasi 900 milioni di euro. Fondi che possono essere utilizzati per realizzare infrastrutture di fondamentale importanza perché andrebbero a migliorare la porta di accesso dal Nord dell’isola, ma anche per potenziare la digitalizzazione dei servizi comunali, per interventi di sostenibilità urbana e per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici, questo solo per fare qualche esempio.
Alla Rete Metropolitana non possono ovviamente arrivare i fondi del PON METRO ma si deve attingere dai fondi del bilancio della Regione per equiparare la Rete alla Città Metropolitana di Cagliari. Non c’è dunque un valore aggiunto che invece ci sarebbe appunto con l’istituzione della Città Metropolitana.
Fare poi un confronto tra quanto arrivato alla Rete di Sassari e quanto alla Città Metropolitana di Cagliari non ha realmente senso perché stiamo parlando di realtà diverse sia per numero di abitanti che di comuni. Ma se vogliamo fare una forzatura dobbiamo almeno farla in maniera più corretta. Il dato dei 287 milioni di euro richiamato da chi è contrario riguarda i finanziamenti europei ricevuti dall’intera provincia di Sassari, dunque compresi anche tutti i comuni della Gallura. Se ci riferiamo invece alla Rete Metropolitana i soldi arrivati sono stati 75 milioni di euro. Alla Città Metropolitana di Cagliari sono arrivati oltre 300 milioni di euro e se la cifra totale dovesse comprendere anche la provincia del Sud Sardegna si arriverebbe a somme decisamente più alte. Ma come detto non è realmente un confronto che può essere fatto e non c’è e non ci deve essere una contrapposizione tra nord e sud dell’isola. Di sicuro sappiamo che con la Città Metropolitana avremmo solo vantaggi e possibilità di fondi e investimenti maggiori rispetto a quanto arriverebbe rimanendo nella Rete.
Si è detto poi che la Rete avrebbe maggiore flessibilità ed agilità decisionale. Faccio però notare che la Rete non può ancora disporre di una struttura organizzativa autonoma e per questo motivo non ha potuto spendere tutti i fondi che gli sono stati destinati. Per averla dovrebbe attingere dai fondi propri e quindi si perderebbe parte dei finanziamenti che le spettano.
Struttura organizzativa che invece la Città Metropolitana avrebbe da subito e senza dover ricorrere a fondi propri.
Ma quel che più mi sorprende è che non si colga appieno l’importanza della pianificazione strategica territoriale propria della città metropolitana. Abbiamo finalmente l’occasione di ragionare in termini di area vasta, di far crescere in maniera organica tutto un territorio, di programmare interventi infrastrutturali e di attrarre finanziamenti anche per la ricerca e per l’innovazione tecnologica. Far passare tutto questo come un qualcosa legato al campanilismo o ad un medievale bipolarismo mi pare realmente sbagliato e fuorviante.
Tra i rilievi fatti da chi vorrebbe mantenere la situazione attuale c’è che Rete e Città Metropolitana avrebbero lo stesso rango costituzionale. Per smentire questa tesi credo basti citare l’articolo 114 della costituzione: “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città Metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.” Non compare la Rete e questo oltre a non metterle sullo stesso piano costituzionale credo debba far riflettere anche sulla palese differenza ed importanza delle due figure.
Tengo per ultima una considerazione: sono convinto che nelle scorse elezioni regionali nel sassarese il centro sinistra, tra le altre cose, abbia pagato in termini di consenso anche la mancata istituzione della Città Metropolitana, con tutto ciò che ne è conseguito anche in termini di opportunità mancata per programmare uno sviluppo e un rilancio di questo territorio e a cascata anche del resto della Sardegna. Ora abbiamo davvero l’occasione di ottenere tutti insieme e in maniera compatta un obiettivo che nello scorso mandato questo territorio ha mancato per una scelta a mio avviso sbagliata della passata maggioranza. Stiamo cercando di porre rimedio a quello che ritengo sia stato un errore sotto tutti i punti di vista.
I Sindaci della Rete si sono espressi all’unanimità per l’istituzione della Città Metropolitana. Sulla mia proposta siamo riusciti a costruire con non poco impegno un consenso all’interno della maggioranza che fa ben sperare sul buon esito di questa legge. Credo che sia ovviamente legittimo esprimere un parere opposto, anche da parte di qualcuno che vive e opera nel nostro territorio, ma allo stesso tempo sono convinto che non giovi mostrare anche la più piccola divisione su un argomento che, al contrario, ritengo debba trovarci tutti compatti, se non si vuole rischiare di far perdere al Nord Ovest della Sardegna l’ennesimo treno”.
Antonello Peru, consigliere regionale Cambiamo/Udc