ALGHERO – “Finalmente, ci siamo dette, anche se con inspiegabile ritardo rispetto a Sassari ed Ozieri, anche il Distretto di Alghero ha deciso di mostrare attenzione nei confronti del personale sanitario ed amministrativo del territorio decidendo di effettuare il tampone nasofaringeo per la ricerca del coronavirus.
Nonostante il mese trascorso tra la richiesta di manifestazione di interesse ad eseguire il test (perché non obbligatorio? ) e la comunicazione di ora, luogo e data, presagio di una non proprio buona organizzazione, volevamo essere ottimiste.
Ma sbagliavamo.
Mentre i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta, i medici di continuità assistenziale, nello spiazzo dell’Ospedale Marino, attendono pazientemente di capire come si sarebbe svolta l’attività, si presentano quattro giovani provenienti da Sassari, con divisa verde ma senza cartellino che ne consenta il riconoscimento e, soprattutto, ne identifichi il ruolo che, disorientati, chiedono agli astanti dove potersi sistemare per procedere all’effettuazione dei tamponi.
Immaginate lo sbalordimento dei sanitari di fronte ad una tal domanda che sottende una totale improvvisazione, con operatori mandati allo sbaraglio, senza le chiavi della struttura che avrebbe dovuto accoglierli e senza la presenza di alcun riferimento distrettuale per la risoluzione di eventuali criticità.
La soluzione estemporanea è stata quella di svolgere le operazioni all’aperto, sotto il cielo azzurro, davanti ai turisti in transito per raggiungere la spiaggia, dopo aver raccattato una panca e due sedie, in barba alla privacy e alle norme di igiene pubblica.
Un bell’esempio da parte di un’azienda sanitaria!
Una disorganizzazione imbarazzante che pone seri dubbi sulla stessa affidabilità del test, svolto con una tempistica che ha poco senso, evidentemente finalizzato alla raccolta di dati statistici piuttosto che alla tutela dei sanitari,dei cittadini e della comunità tutta.
Una scena da terzo mondo quella che si è consumata venerdì 17 luglio sotto il porticato antistante la guardia medica, punta dell’iceberg della situazione allo sbando in cui si trova il Distretto Sanitario di Alghero ormai da mesi senza guida a causa della mancata nomina del Direttore , nell’indifferenza più totale dell’ Amministrazione cittadina.
Se il Distretto non è in grado di organizzare una cosa semplice come l’effettuazione dei tamponi, non comprendiamo come possa organizzare attività ben più complesse come lo snellimento delle liste d’attesa, l’attività specialistica, l’attività di prevenzione, solo per fare qualche esempio.
Ci domandiamo di chi siano le responsabilità di quanto accaduto, chi, in una catena di comando che va dal Distretto ai vertici dell’ATS, debba rispondere delle decisioni prese. Ci domandiamo se il colpevole ritardo delle nomine, nasconda, ancora una volta, giochi tutti politici per l’occupazione delle poltrone in base al partito di appartenenza, dimenticando che il territorio ha necessità di una figura autorevole e competente, dotata di capacità organizzative e gestionali, in grado di guidare il Distretto Sanitario fuori dalla palude in cui oggi si trova.
Speriamo che l’Onorevole Desirè Manca, in visita all’Ospedale Marino, segnali ai vertici aziendali l’accaduto di cui è stata testimone ed si faccia interprete del disagio della sanità di un territorio, quello algherese, che, purtroppo, non ha adeguata rappresentanza a livello regionale”.
Comitato Acabaura