ALGHERO – “Il problema non sono certo i ristoranti, le sale da ballo, teatri o i cinema, il problema, come ci siamo resi conto tutti, è quello della mobilità“. Non è un rigida e ottusa “negazionista” o una rappresentante dell’opposizione al Governo composto da 5 Stelle, Pd e Sinistra, ma è la nota professoressa, ed ex-ministro, Elsa Fornero a proferire tale affermazioni in diretta tv.
Il Trentino Alto Adige ha già derogato, essendo Regione Autonoma (come la Sardegna), alla stringente normativa nazionale imposto dal Presidente Conte. Chiusura alle 22 dei ristoranti, mentre per i bar alle 20 e coprifuoco dalle 23 alle 65. Una scelta ragionevole e figlia di un ovvio riscontro della realtà come spiegato pure dalla docente Fornero. Del resto, e non è una forzatura, in località come Alghero (ma in generale un po’ in tutte quelle turistiche dello Stivale), i ristoranti sono frequentati quasi esclusivamente la sera. A pranzo i numeri sono molto esigui.
Dunque, sarebbe meglio che si rivedano subito questi limiti e soprattutto che, come promesso da Conte, ci siano degli aiuti immediati e sui “c/c” di chi sta soffrendo tali limitazioni. Gli orari indicati dal Trentino son un buon mix tra esigenze di tutela della salute e necessità di non far saltare un sistema economico che, nonostante sia sempre più messo alla gogna (ovviamente dopo il notturno, oramai quasi definitivamente morto), è una delle colonne del tessuto nazionale tra economie dirette e indirette.