ALGHERO – “Premesso che, in data 5 ottobre al Sindaco di Sassari è stata protocollata una richiesta per la modifica all’ordinanza 81 e in data 13 ottobre di, lo scrivente ha ritenuto opportuno, e necessario, protocollare una mozione al Consiglio Comunale e una richiesta d’intervento alla Regione Autonoma della Sardegna, in merito alle azioni da mettere in campo alla difesa del comparto Horeca e artistico”. Cosi Daniele Deiana consigliere comunale di Sassari di Centrodestra e imprenditore del settore ristorazione e intrattenimento.
“Ciò è stato fatto in previsione di ciò che sta accadendo e sopratutto accadrà dopo la fine della pandemia. Sono dell’avviso che tutto ciò poteva essere evitato o perlomeno arginato, si è completamente sbagliato il metodo e le azioni alla lotta contro il covid, ma sopratutto si è colpito dove faceva più comodo a livello mediatico e non in base ai dati e ai numeri che se analizzati portano ad tutt’altri interventi da mettere in essere per arginare l’epidemia.
“E’ indubbio specificare che qua non si tratta solo di un emergenza sanitaria ma di un grave collasso economico e sociale che poteva essere evitato grazie ai diversi mesi a disposizione in attesa della cosiddetta seconda ondata. E’ al quanto inaccettabile ciò che è successo ai primi di Giugno, dove lo stato negava di fatto un controllo sulle condizioni sanitarie di chi dovesse entrare nel nostro territorio, creando di fatto l’anticipo della seconda ondata proprio nella nostra isola, additata come regione untrice ma di fatto vittima di un sistema superficiale e incompetente, che è reo del collasso economico e sociale che è alle porte del nostro già debole comparto economico. La pandemia, ad oggi, è praticamente incontrollabile, migliaia di persone in attesa di tampone, strutture ospedaliere al collasso, amici e conoscenti che lottano nelle terapie intensive, migliaia di persone lontano dai propri cari e dal proprio lavoro, centinaia di attività che chiudono i battenti, e pensare che tutto ciò poteva essere arginato incute un senso di rabbia, e nonostante tutto, il 30 ottobre si è svolta una manifestazione pacifica nel rispetto di tutte le norme di sicurezza a dimostrazione che il senso civico può e dev’essere l’arma migliore nel contrasto di questa disgrazia epocale, ma ciò che mi domando e in tanti si domandano, a cosa è servito manifestare pacificamente, nel rispetto delle norme e con delle richieste bene specifiche e non demagogiche?”
“Domanda alla quale si è in attesa di una risposta, ma il quesito che ci poniamo tutti e cosa succederà domani alla fine di questa seconda ondata; sicuramente non si accetterà il fatto di non proteggere più i nostri confini, e se lo stato non accoglierà di fatto il passaporto sanitario, la via sarà quella di proteggere gli ingressi del nostro territorio in maniera autonoma, con un sistema di controllo all’uscita dei nostri porti e aeroporti. Non sarà più tollerato uno scarica barile tra stato e regione, le nuove tecnologie ci permettono di tracciare e identificare in maniera veloce i possibili positivi al covid, poiché ciò che realmente importa a tutti è la tutela della salute di noi sardi, il poter lavorare in totale sicurezza tenendo al minimo il rischio epidemiologico e riappropriarsi di tutte quelle libertà personali perdute. Ed è perciò che esorto la Regione Sardegna a fare fronte comune alle proposte avanzate, instaurando un immediato tavolo di confronto con tutte le categorie”
Nella foto Daniele Deiana