ALGHERO – “Non sono abituato a nascondermi e, anche questa volta, decido di metterci la faccia. Così come continuo ad essere sempre disponibile nei confronti di chiunque mi contatti telefonicamente, non avendo mai cambiato numero che è solo uno e sempre lo stesso. Cerco anche di rispondere ai tanti problemi che mi vengono prospettati suoi social ma, nonostante presti tutta la mia attenzione, capita che qualcosa mi sfugga. Come è avvenuto in questo caso e me ne scuso. Ritengo però opportuno fare alcune precisazioni per onore della verità. Risponde al vero che da circa due mesi il reparto di Endoscopia non stia erogando visite. Ma non risponde a verità il fatto che ciò sia causato dalla vicinanza dei locali dove sono ubicate le apparecchiature endposcopiche al reparto di Terapia intensiva, che adesso è indispensabile per la cura dei pazienti gravi affetti da Covid-19.L’interruzione delle prestazioni endoscopiche è stata causata dalla rottura della “colonna endoscopica” che, a seguito di tempestivo intervento manutentivo, è risultata inutilizzabile e messa fuori uso per obsolescenza. Apparecchiature vecchie di oltre 25 anni, che non potevano essere recuperate, specchio della trascuratezza riservata nel passato ai nostri ospedali e ai pazienti. Venticinque anni!!! E questo mi fa rabbia! E’ stata così avviata immediatamente la procedura per acquisto in urgenza di tutte le nuove apparecchiature e addirittura aggiudicata la gara.La ditta aggiudicataria, vista l’urgenza, avrebbe dovuto garantire la consegna entro 30 giorni. I tempi sono già scaduti e la consegna non è avvenuta perché purtroppo, come spesso accade con le procedure, e’ stato fatto ricorso dalla ditta classificatasi seconda. Nell’attesa che si sblocchi la situazione procedurale, tutte le attività endoscopiche sono temporaneamente spostate in altri centri del Nord Sardegna, tra cui l’Hub di Sassari.Purtroppo i disagi ci sono e chi ne paga le conseguenze sono le persone più fragili. In questa grave situazione emergenziale è comprensivo il disagio dei numerosi pazienti che sono in attesa di assistenza e di cure ma, credetemi, le strutture della ASSL, dell’AOU e tutti gli operatori sanitari stanno dando il massimo per poter garantire i servizi sanitari essenziali a tutti i cittadini. E’ compito della politica, e di chi riveste incarichi istituzionali a tutti i livelli, vigilare, stimolare e intervenire laddove si ravvisano disfunzioni e cercare, in maniera sinergica, di trovare le soluzioni. Per quanto mi riguarda, sono sempre impegnato in prima persona e, come sempre ho fatto, il mio preciso impegno è dedicato ai problemi dei cittadini affinché mai nessuno rimanga indietro.Anche in questo caso.Ho chiamato la Signora Loi per scusarmi personalmente con lei e, suo tramite, con tutti i pazienti che si trovano in questa situazione che, in attesa della consegna delle nuove macchine, devono comunque ricevere gli esami nella struttura più prossima e nel tempo più breve possibile. E cosi sarà fatto“.
Michele Pais, presidente del Consiglio Regionale della Sardegna