ALGHERO – E’ normale e più che legittimo che una compagine non voglia mettere fine alla propria esperienza amministrativa e faccia di tutto perchè questo non accada, ma quello a cui stiamo assistendo da settimane è qualcosa di inedito, marziano. Nonostante sia passato un anno e mezzo dalle elezioni e dunque ci siano state innumerevoli occasioni per fare “pace” e trovare una soluzione, ancora oggi si ritorna a parlare del rapporto tra Mario Bruno e il Partito Democratico.
Recentemente, dopo un lungo periodo di muro contro muro, è stato riaperto il dialogo. Forse anche per qualche input giunto oltre le mura, fatto sta che ci sono stati alcuni incontri e scambi, resi anche pubblici, tra il segretario Mario Salis e lo stesso sindaco. Il Pd ha posto le sue condizioni, Bruno ha risposto e non si è giunti ad una sintesi. Anzi, addiritura sono volati gli stracci nel momento in cui è saltato fuori il fatto che il sindaco avrebbe proposto Meta e due assessorati ai democratici algheresi. Insomma nulla di fatto. Questo nonostante il consigliere Pirisi abbia provato a mantere aperta una porticina, ma la blindatura e conseguente approvazione del Dup ha defintivo chiuso ogni spiraglio di intesa. Al netto dei bizantinismi che si tratti di aggiornamento o documento definitivo. Se ci fosse stata una chiara volontà di far partire una nuova fase, ci si sarebbe seduti al tavolo prima di definire l’atto programmatorio e non a “babbo morto”.
Ma nonostante una serie infinita di note, comnunicati e dichiarazioni ancora non si vuole accettare la (triste per alcuni) realtà. Ed è cosi che in un ennesimo scambio su facebook Mimmo Pirisi posta l’articolo relativo al Dup di Sassari dove chiaramente si indica che si tratta di un documento dove si programma la spesa e l’azione dei prossismi tre anni. A lui risponde Bruno ribadendo ancora una volta, a documento predisposto e approvato, che entro febbraio è possibile ancora mutarlo. Ciò che lascia ancora più perplessi è il commento di un esperto esponente politico qual è Vittorio Curedda. “Credo sia ormai arrivato il tempo di lasciare il bizantinismo di maniera, per tracciare, insieme, un cammino comune che veda il centro-sinistra, tutto, soggetto attivo e propositore di una concreta azione politica e amministrativa rispondente alle aspettative dei nostri concittadini. La responsabilità di costruire il progetto è solo nostra, ed è facile immaginare dove porterebbe il suo fallimento”.
Non è la prima volta che Curedda ribadisce questo concetto. Bisogna, però, ricordare che l’attuale compagine, senza l’apporto fondamentale di una colonna storica del centrodestra locale (Tedde), regionale (Cappellacci) e nazionale (Berlusconi), ovvero l’Udc di Usai, Oppi, Casini, non avrebbe vinto le elezioni. Dunque, di quale centro-sinistra si parla? A Curedda risponde anche l’ex-assessore al Turismo e già vice-sindaco Mario Conoci. “caro Vittorio, mi sembra arrivato il tempo che chi è stato eletto per governare lo faccia senza arrampicarsi su bizzantine formule politiche(centrodestra/centrosinistra). Gli algheresi hanno eletto alcune forze politiche e un sindaco per governare. Bene lo facciano e tutti saranno contenti, senza scuse e senza brutti tentativi di acquisto il corso d’opera. Nuove elezioni sono la sola alternativa onesta. Chi è stato eletto per fare opposizione la faccia come gli elettori hanno deciso. Tutto il resto è un torbido rimescolamento della volontà degli elettori. Al torbido è sempre meglio la chiarezza…altro che bizantine formule”. Forse qualcuno non lo ha ancora compreso bene, o fa finta di niente, ma Alghero e gli algheresi hanno bisogno di risposte: destra, sinistra, centro, alto, basso e dunque da dove provengono conta veramente poco. Chi è in grado e ha i numeri per farlo governi, chi non lo può fare si faccia fa parte.
Nella foto il Consiglio Comunale
S.I.