CAGLIARI – “La Sardegna, con i suoi 24.090 chilometri quadrati, è una delle regioni più grandi d’Italia, tuttavia le attuali infrastrutture di collegamento non sono minimamente adeguate alla vastità geomorfologica dell’isola e agli ingenti flussi di traffico che caratterizzano il tessuto produttivo della regione. Proprio a causa della scarsità dei collegamenti, vaste zone, specie quelle interne, versano da troppo tempo in stato di totale isolamento”. Così Eugenio Zoffili, deputato e coordinatore Lega Sardegna, Presidente del Comitato Bicamerale di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol e di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.
“Come giustamente ricordato da una recente interrogazione del consigliere regionale della Lega, Ignazio Manca, la strada statale 131, con un tracciato da superstrada ad alta percorrenza di circa 236,3 chilometri in direzione Nord-Sud, da Porto Torres a Cagliari, e che rappresenta l’arteria principale su cui si riversa tutto il traffico pesante, versa in alcuni punti del tracciato in uno stato di manifesta pericolosità, specie in prossimità dei centri abitati ove rischiosi incroci a raso diventano spesso teatro di incidenti mortali. Si tratta di un’arteria che viene percorsa giornalmente da una media di circa 20.000 autovetture, eppure viene dimenticata dallo Stato Centrale, a cui spettano (tramite ANAS) le responsabilità di manutenzione. In particolare, insistono in diversi tratti cantieri aperti da tempo, con lunghi restringimenti della carreggiata nei due sensi di marcia, come quello che si trova nei pressi di Bauladu, a circa metà della lunghezza della strada; in altri punti, lo stato del manto stradale presenta sfalsamenti e rattoppi per centinaia di metri che diventano insidie occulte, specie nei giorni di pioggia, come ad esempio il tratto subito dopo il bivio per Cossoine in direzione Sassari.A fronte delle pessime condizioni della strada, oltre a un innegabile danno economico per svariate categorie di utenti, i cittadini locali lamentano il persistere di un comportamento passivo da parte dei responsabili preposti alla manutenzione, da cui potrebbero ravvisarsi estremi di responsabilità civile e penale rilevanti”.
“Per queste ragioni, ho depositato un’ interrogazione parlamentare affinché il Governo intervenga celermente su ANAS per eliminare al più presto almeno gli elementi di maggior pericolosità, soprattutto nei pressi dei centri abitati, e pianificare in tempi certi un cronoprogramma che permetta ai cittadini sardi di poter contare su infrastrutture vitali per la vita economica e il benessere dell’isola.”