CAGLIARI – Anche in Sardegna si corre veloci verso il futuro. Un futuro che dovrà essere per forza di cose particolarmente attento alle connessioni internet per consentire alle aziende di sfruttare tutte le potenzialità del web, ma anche ai cittadini di dedicarsi alle attività che più amano come possono essere i giochi online, le slot, oppure gli acquisti sul web ed i social.
In questa direzione vanno diversi progetti tra cui quello di EOLO, principale operatore in Italia nel Fixed Wireless Access ultra-broadband per i segmenti business e residenziale che ha annunciato un piano di ulteriori investimenti da 150 milioni di euro, per azzerare il Digital Divide nelle aree in Italia ancora non coperte da connessione ultraveloce.
Grazie a questi, sarà estesa la rete a banda ultra larga ad altri 1.500 comuni in Italia. In Sardegna EOLO copre ad oggi più di 20 comuni, a cui se ne aggiungeranno altri 320 entro la fine del 2021, portando così la connessione a banda larga nel 90% della regione.
Un progetto molto importante che punta ad accelerare ulteriormente lo sviluppo della rete FWA su frequenze a 28 GHz – in grado di assicurare connessioni fino a 100 Megabit ed in futuro espandibili fino a 1 Gigabit – e vuole dare un contributo rapido e adeguato alle nuove esigenze di connettività del Paese, ancor più urgenti dopo la pandemia di Covid-19.
Il piano del Governo
Anche a livello nazionale si lavora alacremente per azzerare il digital divide e per fornire le regioni delle connessioni internet necessarie. Per la Sardegna il Governo centrale prevede un intervento diretto per lo sviluppo delle infrastrutture a banda ultra larga, finanziato dalla Regione nell’ambito dell’accordo di programma con il Ministero dello Sviluppo economico. In particolare, grazie al lavoro svolto dalla task force dedicata nell’ambito dell’iniziativa “Innovatori Sardegna”: sono attualmente 223 i Comuni sardi, rispetto ai 128 di giugno 2019, in cui sono state completate e collaudate le reti in fibra ottica necessarie per permettere agli operatori l’attivazione dei servizi a banda ultra larga, cioè con velocità superiore ai 30 megabit al secondo, in quelle aree dove il solo investimento privato sarebbe stato impensabile a causa della bassa densità di popolazione.
Oltre a questi dati bisogna considerare le attivazioni di Tim, operatore che sul totale dei 223 Comuni in cui sono già disponibili le reti in fibra ottica della Regione, vede 170 Comuni con servizi a banda ultra larga attivi, a cui si aggiungono anche due importanti frazioni, con un incremento di oltre 150 comuni attivati in meno di 12 mesi.
“La Giunta va avanti nell’azione di sviluppo e potenziamento delle infrastrutture, facendo un altro passo verso l’azzeramento del digital divide e portando a imprese, famiglie e istituzioni servizi di connettività a banda ultra larga fondamentali per dare un impulso alla crescita dell’economia della Sardegna”, afferma il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando gli interventi messi in campo nell’ultimo anno per favorire una diffusione sempre più ampia di connessioni ad alta velocità nei Comuni sardi.
Le aziende digitali
Con questi progressi anche il mondo del lavoro può beneficiare di importanti novità. Gli ultimi dati sulle imprese specializzate in “digitale” (rilevati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, su fonte UnionCamere e Infocamere) parlano di 2.852 realtà che nell’Isola elaborano dati, offrono servizi hosting, creano e gestiscono portali, realizzano software e sviluppano application, garantiscono consulenza informatica e digitale e commerciano online. Di queste sono 440 le realtà artigiane che producono economia e danno lavoro a migliaia di persone, soprattutto giovani, e i cui servizi sono apprezzati anche a livello internazionale. A livello provinciale, ben 1.569 realtà, cresciute dello 0,8% nell’ultimo anno, operano nella vecchia provincia di Cagliari, di cui 191 artigiane. A Sassari sono 850 (185 artigiane), cresciute del 4,2% negli ultimi 12 mesi. Segue Nuoro con 266 attività (48 artigiane) con incremento dell’1,1% rispetto al 2018. Chiude Oristano con 167 (solo 16 le artigiane).
Numeri importanti ma che possono essere migliorati. Per questo motivo Confartigianato spinge per la realizzazione delle infrastrutture il cui completamento potrebbe mettere tutta una serie di soggetti nella condizione di operare al meglio; scuole, aziende e microimprese, ospedali e strutture sanitarie di base, associazioni di volontariato ma anche studenti, anziani e persone necessitanti di telemedicina senza dimenticare gli Enti Locali con le loro ramificazioni o uffici periferici, o la Pubblica Amministrazione che potrebbe potenziare, e migliorare, la fruizione dello smart working.