Isola arancione, agriturismi: persi 200mila euro in un giorno

CAGLIARI – Costa oltre 200mila euro (solo per il pranzo) ai 150 agriturismi Campagna Amica Sardegna, il passaggio di domenica da zona gialla ad arancione con 24 ore di preavviso. Oltre il danno la beffa perché vedono andare in fumo le oltre 4.500 prenotazioni ed in alcuni casi devono congedare i clienti presenti che avevano deciso di trascorrere il fine settimana. Perdite che pesano in quanto ricadono su un settore che ormai da un anno paga a caro prezzo le restrizioni adottate per limitare la diffusione del Covid.

“Purtroppo constatiamo la mancanza di buon senso – afferma Michelina Mulas, presidente regionale di Terranostra, l’associazione degli agriturismi Campagna Amica –. Forse non si capisce che comunicarci sabato la chiusura 24 ore dopo delle strutture ci crea ingenti danni, in termini di prodotti (ormai pronti), pulizia della struttura, preparazione di sala e camere, personale, sanificazioni e tanto altro. Ci si accanisce contro chi è da un anno che paga a caro prezzo ed in silenzio le restrizioni per cercare di fermare il virus. Da 11 mesi rispettiamo e obbediamo alle indicazioni dei Dpcm – chiarisce -. Abbiamo rinunciato a Pasqua e Pasquetta, a tutte le cerimonie e attività didattiche, siamo rimasti chiusi per le festività natalizie. Abbiamo anche dimezzato i posti a tavola e adeguato la struttura e tutto ciò che ci hanno prescritto. Dall’altra però, pur capendo che siamo in una situazione di grande emergenza, ci sembra ci sia indifferenza. Come si può comunicare la chiusura dell’attività 24 ore prima? Non lo sanno che un agriturismo, cosi come un ristorante richiede programmazione e che aprire oggi costa il doppio rispetto a prima? Preparazione del cibo (che andrà buttato), sanificazione, personale, altri servizi, pulizia del locale, pubblicità (in questo momento in cui si apre e si chiude se non ci pubblicizziamo non viene nessuno) ed il tutto con maggiori spese di una giornata ordinaria e per la metà dei posti (per garantire il distanziamento). Questo significa che non c’è rispetto del lavoro degli altri, non c’è programmazione e questo ci allarma doppiamente perché ad un anno dallo scoppio della pandemia siamo ancora all’improvvisazione. Cosi non ci stanno solo condannando a chiudere definitivamente ma ci stanno obbligando”.

Finalmente dopo la lunga chiusura per le festività natalizie, il fine settimana gli agriturismi, con i grandi spazi di cui dispongono, stavano ormai registrando il tutto esaurito (anche se con la metà dei posti rispetto ai numeri che possono ospitare normalmente per rispettare il distanziamento).  

“Sarebbe davvero servito più buon senso – afferma il presidente di Coldrietti Sardegna Battista Cualbu -. Non voglio entrare nelle motivazioni del passaggio a zona arancione, anche perchè non ci competono, ma crediamo che spostare a lunedì il passaggio a zona arancione e anticipare la comunicazione di qualche giorno avrebbe consentito agli agriturismi di organizzarsi, non spendere e dover disdire le prenotazioni, per le quali 24 ore prima oramai si era già organizzato e speso”.