Isola arancione, Cambiamo: rischio sociale

CAGLIARI “La situazione in Sardegna è oramai insostenibile, la gente è vicina alla disobbedienza civile. Il governo deve modificare immediatamente la collocazione della nostra Regione nella fascia arancione, perché in caso contrario anche dal punto di vista dell’ordine pubblico col passare dei giorni la situazione rischia di essere sempre più difficile da tenere sotto controllo.” Lo afferma in una nota il consigliere regionale del gruppo Cambiamo UDC Antonello Peru.

“Il passaggio da fascia gialla ad arancione in una settimana ha messo in ginocchio quasi definitivamente centinaia e centinaia di operatori di diversi settori, da quello della somministrazione di alimenti e bevande a tutti gli altri comparti completamente bloccati dalle restrizioni. 

Reggere un’altra settimana in questo modo è praticamente impossibile. E a questo punto la reazione deve essere immediata e deve vederci tutti uniti. Dall’opposizione in regione mi aspetto che la smetta di cavalcare l’onda della protesta contro la giunta regionale, chi decide ora è il governo nazionale e quel che serve non è una sterile contrapposizione politica ma un fronte comune di tutti i sardi. 

Il mio appello è rivolto anche al Tar: la regione ha presentato ricorso, il Tribunale amministrativo si riunisca prima possibile e si esprima subito su una questione di importanza vitale.

La Sardegna ha i parametri tra i più bassi in Italia, rimane arancione nonostante una situazione che in questo momento non necessita di restrizioni come quelle adottate. Il governo dal canto suo non può continuare ad assumere decisioni insensate, dettate solo da interpretazioni che sanno di burocratese, anche davanti all’evidenza di dati e parametri. 

E in tutto questo contesto si continua anche a vedere un comportamento nei confronti della Sardegna discriminatorio. Evidentemente per il governo ci sono regioni di serie A e regioni di serie B, e questo è un fatto che non può più essere accettato.  Viviamo da sempre una condizione penalizzante legata all’insularità che mette il freno alla opportunità di sviluppo della nostra Regione, a questo dobbiamo aggiungere un governo che con le sue scelte insensata calpesta la nostra autonomia e peggiora ulteriormente la nostra situazione dal punto di vista economico e soc