PORTO TORRES – “La situazione delle aziende del comparto commerciale e artigianale della nostra città vive un momento storico difficilissimo. L’entrata in zona arancione della Regione Sardegna, unita ad un anno intero di sofferenza ed all’incertezza sul periodo di uscita dalla pandemia, ha esacerbato una situazione economica e sociale che versava già da tempo in uno stato di difficoltà senza precedenti. Quanto accade non riguarda certamente solo Porto Torres”. Cosi il segretario cittadino del Psd’Az Andrea Solinas e i consiglieri comunali Bastianino Spanu e Alessandro Pantaleo riguardo la devastante crisi economica e sociale che sta colpendo il comune portuale.
“Ma nella nostra città vanno radicandosi fenomeni di disuguaglianza sociale sempre più marcati, ed una tensione sociale ed economica mai percepita in passato con questa crudezza. Senza una strategia chiara e coordinata il tessuto imprenditoriale delle piccole e medie imprese del commercio al dettaglio, dell’artigianato, del turismo, già assediato dall’impetuoso sviluppo del commercio on line dell’ultimo decennio, corre il serio rischio di essere travolto da una sorta di desertificazione commerciale delle nostre città. Vanno dunque messi in campo interventi che, nel breve periodo, diano alle piccole realtà produttive l’ossigeno per resistere al periodo di chiusura forzata e di ripartenza con le regole di distanziamento sociale. Sul medio e lungo periodo interventi che guardino ai piccoli imprenditori commerciali come svolgenti una funzione pubblica fondamentale, quella di presidio sociale, non solo economico, del territorio comunale e dei Centri storici in particolare. Il Partito sardo D’Azione ed il Gruppo Consiliare intendono proporre una serie di iniziative, alcune delle quali già applicate con profitto da altre amministrazioni in Sardegna. Innanzitutto è importante che vengano reiterate le norme varate l’anno scorso, con le quali si permetteva alle attività commerciali una occupazione maggiore di suolo pubblico, a titolo gratuito, per sopperire alla decurtazione di spazio dovuto dal necessario distanziamento tra clienti”.
“Si dia pertanto agli esercenti dei comparti commerciale ed artigianale la possibilità di avere maggior suolo pubblico gratuito da destinare alla mescita. Ma non è sufficiente confermare anche per l’anno 2021 questa norma. E’ necessario prevedere una riduzione significativa della TOSAP ed una rimodulazione della TARI per l’anno fiscale 2021, per tutte quelle tipologie di attività che hanno subito nel 2020 un calo del fatturato di almeno il 33%, parametrato sugli indici adottati dal governo nazionale in tema di “ristori”. Non solo per le attività commerciali, ma anche per quelle imprese del comparto artigianale (pensiamo agli Edili, ai ponteggiatori ed alle diverse categorie interessate) che utilizzano il suolo pubblico”.
“E’ necessario che l’amministrazione comunale, nella persona degli assessori responsabili per settore, si attivi immediatamente per riunire attorno ad un tavolo gli imprenditori cittadini ed i rappresentanti dei locatori, proprietari dei locali oggetto di attività. Occorre una attività di moral suasion che tenda a “calmierare”, per l’anno 2021, i costi fissi dei locali. Alcuni locatori lo hanno già fatto di propria volontà, venendo incontro alle difficoltà degli imprenditori. Gli altri potrebbero essere invogliati da un intervento finanziario da parte dell’amministrazione comunale che, utilizzando la leva fiscale, diminuisca percentualmente l’IMU a quei proprietari di locali commerciali che decidano di accogliere l’invito dell’amministrazione e, per l’anno fiscale 2021, ricontrattare il canone con gli imprenditori affittuari. L’istituzione di questi tavoli, alla presenza delle diverse associazioni di categoria rappresentative, andrebbe resa permanente e calendarizzata periodicamente, così da permettere un’analisi ed un monitoraggio continuo delle diverse proposte, apportando in tempo reale i correttivi necessari”.
“Ma su un altro aspetto il Partito Sardo d’ D’Azione pone la sua attenzione. Il periodo attuale è contrastato e difficile. E la salute pubblica è assolutamente il valore primario da perseguire con tutte le forze. Ma non possiamo permetterci di rinunciare ad una programmazione turistica e degli eventi culturali e di spettacolo che negli anni hanno caratterizzato l’economia della nostra Città. Programmazione che nell’immediato ci porti ad essere pronti quando le maglie delle restrizioni inizieranno ad allargarsi e, come confidiamo tutti, i vaccini ci riporteranno ad una normalità di relazioni economiche e personali. E’ fondamentale iniziare immediatamente, ipotizzando i diversi scenari, sempre con l’obiettivo primario della sicurezza dei nostri cittadini e della contestuale ripresa economica da tutti auspicata. Verifichiamo subito la fattibilità degli eventi tradizionali che negli anni hanno dato lustro ed economia alla nostra Città, rappresentando un imprescindibile volano economico per le nostre aziende commerciali e per tutto l’indotto. Se in estate ci saranno le condizioni sanitarie adatte, abbiamo il dovere di farci trovare pronti. A tal fine è fondamentale il coinvolgimento da subito del mondo associazionistico turritano e delle diverse entità rappresentative delle categorie professionali interessate, quale quelle dei commercianti e degli artigiani”.