ROMA – La figura della donna nel corso degli anni ha subito un cambiamento radicale all’interno della società. Il ruolo della donna è stato, per anni e addirittura secoli, limitato alla cura della casa e all’accudimento dei figli, ricoprendo i ruoli di moglie e madre come gli unici possibili in una società fondamentalmente maschile. Le donne non si sono lasciate però intimorire hanno di anno in anno fatto valere sempre di più i loro diritti, chiedendo il riconoscimento delle pari opportunità.
Ne sono un esempio sono le cosiddette suffragette che, durante il corso del ‘900 ma anche precedentemente, si sono battute con orgoglio al fine di ottenere il suffragio universale ovvero permettere alle donne di beneficiare del diritto di voto esattamente come gli uomini.
Questo movimento femminista ha preso piede per la prima volta in Francia durante la rivoluzione a fine ‘700, ma ben presto si diffuse in tutta Europa ad esempio nel Regno Unito, Germania, Svizzera, Norvegia, Finlandia, Italia e in breve tempo anche al di fuori come in Nuova Zelanda e negli Stati Uniti.
Queste donne protestavano scendendo in piazza per manifestazioni femministe per il riconoscimento dei propri diritti, ma non fu facile aprirsi un varco in una società che vedeva nella figura femminile un ruolo fondamentalmente casalingo e materno.
Queste lotte portarono, sebbene con fatica, ai risultati sperati; di anno in anno i vari paesi introdussero il cosiddetto suffragio universale, permettendo alle donne avere il diritto di voto per prendere parte alle scelte politiche e sociali con la stessa valenza di una votazione fatta dagli uomini.
Anche l’Italia permise alle donne di poter votare a partire dalle elezioni amministrative del 1946.
Ad oggi possiamo dire che le cose, per fortuna, sono nettamente cambiate. Le donne hanno nella società pari opportunità degli uomini in qualsiasi ambito socioculturale del paese di cui fanno parte, sia dal punto di vista lavorativo che dal punto di vista legislativo.
Siamo quindi arrivati ad una situazione di massimo equilibrio di genere?
La risposta è forse; non si può certo dire che le donne non abbiano ottenuto i diritti per cui hanno lottato per anni, ma talvolta sembra che non si riesca totalmente ad accettare a livello sociale la figura femminile come in grado di poter svolgere qualsiasi tipo di mansione o ruolo.
Oggi le donne si sentono giustamente libere nel poter svolgere il lavoro che più le soddisfi e vivere con lo stile e il tenore di vita che preferiscono, ma sono ancora talvolta sempre soggetto di giudizio, specialmente se quello che fanno sono cose considerate tipicamente “maschili”.
Sono sempre di più infatti le ragazze e donne che fanno lavori considerati tipicamente “da uomo” (come ad esempio l’autista dei bus o il meccanico) o praticano sport solitamente di genere maschile (tra cui tipicamente il calcio o sport da combattimento come il pugilato), ma piuttosto che giudicarle bisognerebbe invece elogiarle, in quanto volenterose nel portare avanti ruoli non per forza associabili solo al genere maschile.
Se si potesse scommettere sui vari siti online come Starcasinò se una donna possa essere o meno capace di risultare efficiente nello svolgere un lavoro maschile su cosa puntereste? La risposta è ovviamente soggettiva, ma è bene riconoscere loro quanto la forza volontà sia stata fondamentale per cambiare nella società le regole del gioco per ottenere i giusti diritti.